7 Agosto 2012
STOP AL DIGESTORE SELVAGGIO. COLDIRETTI PLAUDE ALLA SCELTA DELLA REGIONE VENETO.

07 agosto 2012 - Dopo la battaglia contro la diffusione del fotovoltaico a terra, Coldiretti ne sta combattendo un’altra: quella contro il  “digestore selvaggio” per salvaguardare le materie prime fondamentali per l’alimentazione animale.
La delibera di oggi presentata in Giunta da Franco Manzato, Assessore all’agricoltura del Veneto e sottoposta al parere del Consiglio regionale oltre ad anticipare i passi concreti di un decreto nazionale che riveda la politica degli incentivi per l’agroenergia atteso da  Coldiretti ridimensiona la corsa all’accaparramento di ben 45 mila ettari coltivati a silomais per la realizzazione di impianti a biogas.
Il rischio – spiega Coldiretti -  è  la lenta chiusura gli allevamenti, illusi dal percepimento di aiuti che porteranno alla loro stessa rovina, restituendo all’agricoltura altre colate di cemento e incalcolabili conseguenze ambientali.
Lo snodo è ancora il sostegno pubblico (0.28 centesimi per kilowatt) accordato per la produzione di energia pulita che causa un fortissimo elemento di disturbo nell’economia agricola del Veneto. Secondo Coldiretti, infatti, cresce il costo della razione bovina per la quale il ceroso è ingrediente principale e aumenta il valore degli affitti per tutti gli agricoltori, viste le maggiori possibilità economiche degli speculatori che sono disposti a stipulare contratti di lunga durata con canoni di affitto molto elevati.

Lo stop arriva proprio dalla Regione Veneto la stessa che ha dato fino ad ora l’ok a quasi 170 cisterne per una potenza complessiva pari a 142 MW. La gran parte è di tipo misto, ovvero prevede la miscela anche se i liquami rappresentano una frazione minore. È quindi possibile stimare già ora un fabbisogno di terreni coltivati “ad hoc”  di 14.000 ettari, di fatto sottratti alla filiera agro-zootecnica regionale.

“Eppure – conclude Coldiretti -  esiste in Veneto un potenziale inespresso di sotto prodotti che possono essere recuperati dal punto di vista energetico: 6,5 milioni di metri cubi di liquami, 4,8 milioni di tonnellate di letami e 357 mila tonnellate di scarti organici agro-industriali. La resa in metano minore di queste matrici rispetto al silomais potrebbe essere considerata, erogando incentivi maggiori per i sotto prodotti, in virtù della maggiore sostenibilità ambientale”.

Tabella - Impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili in Veneto e incidenza sul totale nazionale. (Fonte: Regione del Veneto)

  Impianti (N.)
 
Potenza (MW)
 
Produzione (GWh)
 
% impianti Veneto / Italia
 
         
Idraulica
 
256
 
1.106
 
4.511
 
9,4%
 
Eolica
 
5
 
1
 
2
 
1,0%
 
Fotovoltaica
 
20.366
 
330
 
129
 
13,0%
 
Bioenergetica (digestori)
 
71
 
142
 
367
 
10,6%
 
         

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