SALVAN (COLDIRETTI VENETO): “FATTORIE SOCIALI, DIDATTICHE E DELLA TENEREZZA: L’AGRICOLTURA COME NUOVA ECONOMIA DELLA CURA”
A Padova nella sala del Palazzo della Salute (Via San Francesco 90) dalle ore 9.30, si terrà il convegno dell’Istituto Zooprofilattico delle TreVenezie con la partecipazione degli operatori agricoli di Coldiretti e di numerosi esperti di agricoltura sociale.
L’agricoltura oggi non è solo produzione, ma anche inclusione, accoglienza e riabilitazione. Le aziende agricole diventano veri e propri presidi di comunità, strumenti concreti per contrastare l’impoverimento umano e relazionale, offrendo percorsi di crescita e sostegno a soggetti fragili. In Veneto, prima regione italiana ad aggiornare la legge sull’Agricoltura Sociale, esistono già 36 imprese familiari attive, con un grande potenziale di espansione in tutte le province.
“L’esperienza diretta degli agricoltori dimostra che il contatto con la natura e l’inserimento lavorativo sono leve fondamentali per la riabilitazione psicologica e sociale – spiega Salvan – dare un lavoro significa dare futuro, soprattutto a chi ha vissuto violenze, dipendenze, malattie o carcerazione”.
Sul versante femminile, come sottolinea Valentina Galesso, responsabile Donne Coldiretti, le imprenditrici agricole hanno creato una rete di “fattorie della tenerezza”, spazi sicuri dove donne vittime di violenza possono ritrovare protezione e opportunità di rinascita economica e sociale. Attraverso il progetto #coltiviamoilrispetto, sviluppato insieme alla Fondazione Giulia Cecchettin e ai mercati di Campagna Amica, si costruiscono percorsi di autonomia per donne che hanno subito soprusi, grazie al lavoro nei campi e alla quotidiana connessione con la terra.
Le fattorie sociali sono così veri e propri centri di vita: svolgono funzioni educative, terapeutiche e assistenziali, dagli agriasili ai percorsi per persone con disabilità, fino ai progetti di reinserimento per ex detenuti e soggetti fragili. Oltre 50.000 persone in Veneto ricevono già sostegno grazie a queste realtà.
“Guardando al futuro – conclude Salvan – l’agricoltura può diventare un elemento chiave per contrastare spopolamento, denatalità e impoverimento sociale, soprattutto nei piccoli comuni. La terra non è solo una risorsa economica: è una risorsa umana e sociale. Con queste esperienze e strumenti normativi, la campagna offre non solo solidarietà, ma anche una nuova possibilità di riscatto”.