13 ottobre 2011 – “Saremo presenti all’appello dell’ assessore regionale Franco Manzato per guidare al meglio una riforma della Politica Agricola Comunitaria che scontenta molti non piacendo a nessuno” lo dice Coldiretti Veneto considerando i 100 mila agricoltori oggi interessati dalla PAC che supporta il settore attraverso aiuti diretti alle aziende sottoforma di contributi per ettaro, per capo allevato oppure sostenendo gli investimenti in agricoltura.
Quest’ultima forma d’aiuto è per Coldiretti strategica per il futuro delle imprese agricole, specialmente se condotte dai giovani.
Il finanziamento annuo erogato supera i 400 milioni di euro sottoforma di premi per superficie coltivata, mentre il sostegno del Piano di Sviluppo Rurale ammonta a cento milioni di euro l’anno dedicati prevalentemente agli investimenti.
Cifre senz’altro importanti ma che rispetto al fatturato del primario veneto, pari a 4,8 miliardi di euro assumono un significato pieno in funzione al riconoscimento del valore fondamentale che ha l’agricoltura per la sicurezza alimentare, la tutela del territorio, la promozione turistica, ovvero per la qualità della vita in generale.
Lo scenario che si prospetta – spiega Coldiretti - con la riforma presentata ieri in Unione Europa è ancora nebuloso, perché le proposte della Commissione non sono ancora del tutto consolidate, inoltre ci sono ampi margini di azione da parte dello Stato membro che potrà regolare la ricaduta della rivisitazione, rallentando o accelerando, la redistribuzione del reddito tra le imprese che, in ogni caso, appare pressoché ineludibile.
Quindi ben venga il confronto con la Regione Veneto.
Il Veneto potrebbe lasciare ben 150 milioni di euro all’anno con picchi del 74% in meno dei pagamenti per superficie rispetto alla situazione attuale. Altre regioni italiane per effetto della ridistribuzione risulterebbero invece favorite grazie alle coltivazioni più estensive a scapito delle scelte agronomiche produttive tipiche del bacino padano.
Coldiretti ne è consapevole e compierà tutti gli sforzi per mettere le aziende nelle condizioni di sopportare il cambiamento in atto.