PRIORITA’ AGLI AGRICOLTORI PER GLI IMPIANTI IN AREE RURALI
Coldiretti ricorre al Tar per garantire sostenibilità al territorio e sicurezza ai cittadini
19 aprile 2010 - L’impresa agricola ha molteplici opportunità nel settore delle agro energetico: ri-utilizzo di biocombustibili solidi come biomasse forestali, residui agricolo e agroindustriali per la produzione di energia termica ed elettrica.
Un ambito più specifico, ma non meno promettente, è rappresentato dal recupero di energia da effluenti zootecnici, anche in codigestione con materiali vegetali (biogas).
Inoltre la diffusione del fotovoltaico in ambiente rurale può rappresentare una prospettiva interessante.
Per favorire la generazione di energia da fonti rinnovabili inserite in una filiera locale e limitare la diffusione di iniziative slegate dalle potenzialità produttive dell’agricoltura serve una regolamentazione in Veneto.
I provvedimenti regionali, invece, vanno nel verso opposto evidenzia Coldiretti Veneto.
Infatti la delibera della Giunta regionale del Veneto n. 2204/2008 disapplica l’art. 44 della legge regionale n. 11/2009, consentendo a tutti i soggetti la collocazione in aree rurali di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Di conseguenza, gli impianti più grandi, alimentati da biomasse non necessariamente locali, derogano totalmente, mentre quelli di dimensioni minori, devono dimostrare la connessione con le biomasse prodotte prevalentemente dall’azienda agricola e i requisiti fissati dalla legge urbanistica.
Paradossalmente, quindi, le imprese che nulla hanno a che vedere con l’ambito produttivo agricolo, possono realizzare impianti alimentati con biomasse non locali o, addirittura, di provenienza estera, proprio in zona agricola.
Coldiretti ha chiesto il ripristino della norma regionale che consentirebbe di governare anche la diffusione del fotovoltaico, dato che l’impresa agricola, garantendo la connessione tra impianti e terreni, assicura una maggiore sostenibilità delle installazioni in ambito agricolo.
Nel frattempo l’Organizzazione agricola è già ricorsa al Tar per bloccare quella che dovrebbe essere la distesa di pannelli solari più grande d’Italia ovvero un progetto che andrà ad occupare oltre 100 ettari nella provincia di Rovigo.