Ricette tradizionali nei menù degli agriturismi veneti: “vovi e asparagi” con la “fugassa” per dessert
Nei menù pasquali veneti sono le uova, quelle “vere”, le star della settimana di Pasqua. Le ricette della tradizione rurale le vedono protagoniste sode con gli asparagi in tavola, alla base delle frittate per i pic nic e ingredienti principali per il dolce tipico la “focaccia” veneta. Secondo Coldiretti da Nord a Sud ne saranno servite oltre trecento milioni, E’ quanto emerge da una stima Coldiretti su dati Unaitalia con i prodotti più gettonati delle festività pasquali. Gli italiani spenderanno per le uova circa 130 milioni di euro grazie a una produzione quasi interamente Made in Italy. A spingerne il consumo sono anche gli studi che le riconoscono come un alimento sano, equilibrato e “taglia grassi” adatto al controllo del peso di individui mentre una vera e propria leggenda metropolitana del tutto priva di basi scientifiche è quella – ricorda la Coldiretti – che facciano male al fegato. Al contrario, questo tipo di alimento contiene sostanze utili per il buon funzionamento delle cellule epatiche, come gli aminoacidi epatoprotettori come metionina e colina e una sostanza come l’inositolo utile in particolare per chi soffre di fegato grasso.
Se nelle abitudini di un tempo le uova venivano colorate naturalmente con le bucce di cipolla bollite per averle rosse, oppure con le foglie di ortica per la tonalità verde, ora nei mercati di Campagna Amica gli agricoltori portano le uova raccolte nel pollaio già variopinte da “madre natura” grazie alle varie tipologie delle razze allevate che depongono, uova dal guscio di colore azzurro e cioccolato.
La sfida tra i dolci di Pasqua viene vinta quest’anno dalla colomba, che sarà presente sul 69% delle tavolate, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, rispetto al 63% dell’uovo di cioccolato che quest’anno fa segnare rincari record a causa dell’aumento delle quotazioni del cioccolato. “Negli agriturismi veneti di Terranostra – sostiene il presidente regionale Diego Scaramuzza – ritorna la “fugassa” preparata in casa secondo quanto tramandato dalle mamme e nonne. A custodire i segreti delle specialità sono i cuochi contadini che ai fornelli assicurano il rispetto dei riti e delle usanze, grazie ad un patrimonio agroalimentare regionale ricco di eccellenze”.