L'agricoltura vicentina scopre la vocazione sociale. L’agriwelfare nuova frontiera dell’economia solidale.
Coldiretti forma dodici nuovi operatori agricoli di fattoria sociale.
9 dicembre 2019 - L'ultimo corso di Coldiretti per qualificare gli agricoltori come operatore di fattoria sociale ha visto la partecipazione di una dozzina di imprenditori che intendono sviluppare progetti di economia solidale nelle loro aziende.
Dopo cento ore di lezioni teorico-pratiche su temi fiscali, sicurezza, sociologia e norme sanitarie, durante la prova finale i candidati all’iscrizione all’albo regionale hanno sostenuto davanti ai vari docenti il test per superare l'esame e conseguire il titolo necessario all’attività come prevede la legge regionale prima in Italia del genere.
Uno ad uno hanno illustrato il loro progetto con tanto di business plan e conto economico. Un tesoretto di esperienze imprenditoriali vocate al servizio verso gli altri, con il comune denominatore dell' ospitalità e accoglienza tipica delle famiglie contadine.
Un lungo elenco di realtà a sostegno della collettività a cui rivolgersi per l'inserimento lavorativo o integrazione di soggetti marginali come disabili, malati psichici, carcerati o altro. Dai colloqui individuali la campagna vicentina offre una possibilità in più ad anziani, detenuti, profughi prevedendo servizi anche alle categorie non certificate come quelle della nuova povertà o dei minori vittime della violenza dei genitori oppure per i casi dell'infanzia abbandonata.
Con nomi di societa' ragionati come ad esempio “L'essenziale”, “L'isola che non c'e'”, “Casa di Enrico”, “Orto di Palladio”, “L'erba del vicino”, tutti i corsisti hanno illustrato il loro sogno nel cassetto nell'interesse dell'altro.
Francesca Dal Zilio di Barbarano apre le porte del suo allevamento di pecore per produrre lana e biocosmesi insieme ai non abbienti. Leonardo Dalla Costa di 'Ca dell'Agata' è proiettato sull'invecchiamento attivo e immagina un ospizio per ever green. La giovane Beatrice Corra' a Montecchio Maggiore vuole fare un orto terapeutico: 'Sono determinata - dice rivolta alla commissione - anche se dovrò combattere con una mentalità radicata'. Marta Gaiga invece è un'educatrice e lavora nella cooperativa 'Agrimea' di Alonte. Da poco ha scoperto il valore benefico di chi pratica l'agricoltura e vuole impegnarsi come 'allenatore emotivo' del 30% dei pensionati del comune.
Liliana De Paoli di Campogrosso vicino a Recoaro Terme, forte dell'aiuto del figlio che ha rinunciato a fare l'agente di commercio, conseguirà presto il brevetto di attività assistita con gli animali dividendosi tra pet therapy, laboratorio caseario e l'impegno in malga. Nella compagine anche Riccardo Bernandini, un laico dell'ex convento dei frati minori di Lonigo già operativo con iniziative rivolte a grandi e piccini per seminare, coltivare e raccogliere la produzione di ortaggi e frutta in equilibrio con la bellezza del creato e il rispetto umano.
A Valdagno Marta Conte mette a disposizione tutto l'agriturismo con capre vallesane, vacche burline, cavalli da tiro e pecore di razza foza per le terapie della tenerezza. Idem per Giancarlo Meneghello che a Pozzoleone fa equitazione e vorrebbe istituire una rete del benessere.
Agnese Sartore di Marano è convinta che dopo la laurea seguirà la didattica e i ragazzi problematici nello spazio dedicato 'Agli amici di Aidi'.
Una svolta a cui guarda anche Elena Fabris dipendente della Fattoria 'La Costa' di Sarcedo che studia il da farsi per coinvolgere gli ospiti della cooperativa nella creazione di etichette del vino colorate e disegnate dai pazienti creativi.
'Nuovi pionieri di una frontiera già esplorata in maniera spontanea quotidiana - commenta Martino Cerantola presidente provinciale di Codiretti -. Purtroppo nell’elenco della Regione Veneto sono solo 22 le realtà iscritte a fronte di un potenziale di circa un centinaio di richieste. Questo sforzo premiato da una normativa ancora da perfezionare merita anche il riconoscimento della sanità pubblica per essere, con la giusta disciplina, contemplata tra le offerte rivolte alla società civile”.