11 novembre 2015 - Non si placa la guerra del latte che vede gli agricoltori di Coldiretti impegnati in sit in davanti agli ipermercati di tutta Italia per sensibilizzare l’opinione pubblica e i consumatori su quanto sta accadendo al settore lattiero caseario a causa del monopolio delle multinazionali. In attesa che venga fissato un compenso giusto agli allevatori che consenta di coprire i costi di produzione come previsto dalla legge 91 del luglio 2015 il prezzo del latte moltiplica circa quattro volte dalla stalla allo scaffale dove peraltro - sottolinea Martino Cerantola presidente di Coldiretti Veneto - vengono spacciati come Made in Italy latte a lunga conservazione, yogurt e formaggi per la mancanza di norme che obbligano ad indicare in etichetta la provenienza del latte impiegato.
L’85 per cento degli acquisti di latte, l’80 per cento delle yogurt e il 70 per cento di mozzarelle sono acquistati dagli italiani proprio nei supermercati ed è in questi posti che gli imprenditori di Coldiretti con varie iniziative dalla mungitura in diretta, al formaggio dal vivo, volantinaggi e tutor della spesa spiegano ai cittadini la speculazione in atto sui prezzi dalla stalla al carrello smascherando inganni e truffe.
Un’operazione che ha trovato già la comprensione di massaie e intere famiglie anche ieri durante il sit-in a Mestre davanti la sede dell’Ipercoop dove centinaia di produttori hanno difeso un patrimonio a rischio estinzione fatto da 3.500 allevamenti veneti che mungono 10 milioni di quintali di latte per un valore della filiera pari a 500milioni di euro.
Condivisione per l’azione di Coldiretti è arrivata anche dal tavolo di giunta camerale di Venezia e Rovigo dove le organizzazioni di rappresentanza economica – alcune delle quali intervenute sul luogo della mobilitazione con i propri rappresentanti - hanno simbolicamente adottato la bandiera dell’associazione a testimonianza del pieno appoggio alla mobilitazione dei “berretti gialli”.