4 marzo 2019 - A sostegno del settore bieticolo saccarifero scendono in campo seicento agriturismi di Coldiretti Veneto che da oggi utilizzeranno solo zucchero nostrano grazie all’accordo con la cooperativa Coprob, proprietaria dell’impianto di trasformazione di Pontelongo, che trasforma in zucchero le barbabietole prodotte in Veneto. “Abbiamo siglato un patto per la filiera – spiega Diego Scaramuzza presidente regionale di Terranostra – che prevede la distribuzione di bustine di zucchero classico e grezzo da filiera locale. Non solo in tavola, ma anche in cucina gli agrichef utilizzeranno per addolcire bevande, confetture e pietanze solo prodotto italiano. Questa iniziativa infatti è un primo passo significativo che aprirà poi la porta all'utilizzo dello zucchero veneto nella Rete di Campagna Amica che oggi conta oltre mille aziende accreditate”. Coerenza nell’offerta a kmzero, dunque, ma anche educazione verso i clienti e ospiti soprattutto in questi giorni dove l’ingrediente più dolce in natura è celebrato in torte, crostoli, frittelle, castagnole, creme ed altre specialità. Un contributo poi a sostegno del lavoro di migliaia di persone sia in campagna che nell’agroindustria. La coltivazione delle barbabietole è affidata agli agricoltori di Rovigo, Venezia, Padova province dove si concentrano gli ettari che danno 700 mila tonnellate di produzione pari ad un valore di 32 milioni di euro.
Il presidente di Italia Zuccheri-Coprob a tal proposito ricorda che la mission aziendale è quella di dare continuità al settore bieticolo saccarifero italiano con un impegno di responsabilità sociale, ambientale ed economica nei confronti dei territori in cui si coltivano le bietole trasformate dalla cooperativa. “Questa partnership con Terranostra è un importante tassello nel lavoro dello zucchero 100% italiano – afferma Claudio Gallerani – che ci consente, da un lato, una equa remunerazione dei nostri associati, fondamentale per il mantenimento della bietola in un corretta rotazione agraria e dall’altro di garantire l’agroalimentare di potersi fregiare di essere vero Made in Italy”.