7 settembre 2015 - Un camion di pancette con etichette illeggibili praticamente sequestrato, un tir polacco di mozzarelle tricolore, cagliate dalla Lituania, verdure dalla Svezia oppure già confezionate in IV gamma dall'Olanda, tutti prodotti spesso diretti nei distretti principali italiani di produzione tipica vanto del "Made in Italy". Fermati anche carichi di scarpe e tessuti spacciati per italiani ma esteri e di manifattura scadente, ecco questa la cronaca degli uomini di Coldiretti che non hanno ancora finito il lavoro di controllo al valico del Brennero iniziato stamattina e che continuerà domani 8 settembre quando dal Veneto, di buonora, giungeranno le delegazioni di Rovigo, Padova, Treviso e Belluno che daranno il cambio a Venezia, Verona e Vicenza protagonisti oggi di fermi eclatanti svolti in collaborazione con le forze dell'ordine come i nuclei specializzati dei Carabinieri: Nac, Nas, la Guardia di Finanza e la Polizia dello Stato.
Risuona l'eco della parola "vergogna" ripetuta più volte ad ogni apertura dei portelloni dove le autorità hanno scovato irregolarità di vario genere. "L'amarezza per questo affronto - spiega Giorgio Piazza presidente di Coldiretti Veneto - al patrimonio agroalimentare italiano è tanta, ma i nostri imprenditori agricoli continueranno a presidiare la frontiera, lasciando i loro campi per tutelare il diritto dei consumatori a mangiare sano o per lo meno con la consapevolezza di conoscere ciò che arriva in tavola e soprattutto da dove. Lo abbiamo rivendicato più volte: etichettatura obbligatoria per tutti i prodotti, solo così avremo le garanzie necessarie, ma soprattutto il rispetto del nostro impegno in questo senso quotidiano".