Semine in tilt e coltivazioni soffocate dagli allagamenti, a rischio il raccolto
Una bomba d'acqua sulle campagne della bassa padovana ha allagato centinaia di ettari già seminati. Nel veronese gli smottamenti hanno trascinato detriti e fango nei vigneti. Il bilancio è ancora da tracciare - spiegano I tecnici della Coldiretti Veneto - ma è già stato d'allerta per l'agricoltura regionale.
Il mais ormai era spuntato dal terreno ed è stato ricoperto dall’acqua in più punti. Il frumento era cresciuto regolarmente ma è stato allettato anche dal vento forte e poi sommerso. Allagate anche le coltivazioni di soia appena germogliata e altre colture come le zucche presenti in tutta l’area.
Criticità anche nel veronese: sui filari di vigneti in Val d'Alpone e Val d'Illasi si sono riversati terriccio e sassi con ristagni diffusi sui terreni. Scuole chiuse, difficoltà per la viabilità stradale e ferroviaria, timori anche per il sud della provincia per fiumi e canali già in piena che potrebbero straripare.
In provincia di Padova nel corso della notte si è aggravata la situazione dopo gli allagamenti che ieri avevano coinvolto vaste aree del Montagnanese. Stamattina sono centinaia gli ettari di terreni agricoli finiti sott’acqua tra Montagnana e dintorni, dove si è abbattuto un secondo violento nubifragio, e poi Monselice, Pernumia, Due Carrare, Maserà di Padova, Abano Terme fino a a Padova e a nord della città tra Vigodarzere, Cadoneghe e Vigonza. Frane e smottamenti segnalati nell’area collinare, in particolare fra Arquà Petrarca e Vo’ Euganeo, con danni a terrazzamenti, vigneti e uliveti. In pianura ad avere la peggio sono centinaia di ettari di coltivazioni estensive come il mais che le scorse settimane era sputato dal terreno e ora rischia l’asfissia perché completamente sommerso dall’acqua, ma anche il frumento le cui piante sono state allettate dal vento forte e dalla pioggia battente. Problemi anche per la soia appena seminata e per tutte le altre coltivazioni presenti nella zona, dalle zucche ai meloni, agli ortaggi in pieno campo. Finiti sott’acqua anche interi frutteti di mele, pere e kiwi. Coldiretti Padova sta raccogliendo dagli agricoltori le segnalazioni dei danni per individuare e delimitare le aree colpite e le coltivazioni maggiormente interessate. Disagi notevoli per il lavoro nelle aziende agricole rimaste isolate a causa degli estesi allagamenti che hanno interrotto le strade. C’è anche chi deve fare i conti con l’acqua entrata in casa, in cortile, nei ricoveri attrezzi. Difficoltà in questi giorni perché i trattori non riescono ad entrare in campo per le lavorazioni, e questo potrebbe comportare sia un rinvio nelle semine ancora in corso che la necessità di procedere con nuove semine dove l’acqua ha fatto i danni maggiori, con conseguenze negative anche in termini di redditività.
Sono numerose le segnalazioni da parte degli agricoltori - osservano i tecnici di Coldiretti Veneto - ma solo nei prossimi giorni, liberati i campi, sarà possibile valutare le conseguenze del nubifragio, l’ennesimo evento estremo con il quale gli imprenditori agricoli devono fare i conti.
Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.