11 giugno 2014 – “Per la prima volta le associazioni agricole  non devono correggere il tiro su un foglio prestampato, con un copia incolla delle passate edizioni. Il Programma di Sviluppo Rurale adottato ieri in Giunta regionale è il risultato di un  lavoro di squadra dove ha vinto un rapporto fitto fitto di relazioni politiche frutto di una mediazione costante per il bene dell’agroalimentare veneto”.  Lo ha detto oggi Giorgio Piazza Presidente di Coldiretti Veneto ai dirigenti riuniti in Assemblea a Mestre con all’ordine del giorno anche la presentazione del testo. L’Ok del Governo regionale allo strumento piu' gettonato dagli imprenditori agricoli per migliorare competitivita' e ammodernare le aziende arriva con l'annuncio ufficiale che a trainare la ripresa della produzione industriale e' il settore alimentare con un + 5, 8 rispetto allo scorso anno. Dato incorraggiante per gli agricoltori del nord est che proprio qui coltivano campi e allevano capi trasformando poi i prodotti nel patrimonio enogastronomico per un valore di oltre 5 miliardi di euro senza delocalizzare, sfruttando gli investimenti europei, investendo direttamente di tasca propria. “Non è solo un salto culturale quello che contraddistingue il nuovo PSR che interesserà oltre 70 mila aziende per il prossimo settennio – commenta Coldiretti Veneto – si tratta di un balzo anche per il sistema economico grazie ad un primario che si è rigenerato e da qualche segno di ripresa da una crisi generalizzata anche nei valori”.  Nonostante i terremoti politici, le dichiarazioni di routine, le avversità atmosferiche il settore mantiene un’etica sul lavoro tipica della civiltà contadina. “Rispetto al precedente l’attività concertativa è stata più serrata – spiega Coldiretti -  sono calate le pagine e soprattutto le misure finanziarie che sono state convogliate proprio sui giovani dove la dotazione riservata per il primo insediamento è raddoppiata da 45 milioni a 100milioni”. Il Tavolo Verde, sede  istituzionale preposta, consegna al Governo del Veneto un documento strategico che incastra le esigenze dell’agricoltura di montagna potenziandola con 140 milioni per l’indennità compensativa,  esaltando i neo imprenditori e gli accordi di filiera, promuovendo il lavoro dell’agricoltore per la tutela dell’ambiente, offrendo alle imprese agricole per l’ammodernamento 350 milioni a sostegno degli investimenti contro i 277 dell’attuale programmazione.  Tali cifre sono anche il risultato della riduzione all’essenziale delle risorse destinate agli enti strumentali collaterali e sono condivise dai  rappresentanti delle categorie insieme all’assessorato. Con questi presupposti il PSR passa al vaglio del Consiglio regionale per la sua approvazione. La semplificazione applicata  fino ad ora ha alleggerito il peso burocratico che potrebbe essere comunque di nuovo appesantito da una prassi che prevede ulteriori passaggi amministrativi: il parere Vas, l’invio formale a Bruxelles, lungo negoziato con la Commissione Europea. Prima dell’inizio del prossimo anno Coldiretti farà tutto il possibile per divulgare le opportunità offerte dalla nuova impostazione.