1 febbraio 2013 - Con l’approvazione definitiva avvenuta ieri in Consiglio del provvedimento “barriera” contro il fotovoltaico a terra, la Regione mette una pezza sulla deregulation energetica che sta interessando il Veneto a causa dell’assenza di un piano energetico regionale.
“L’intervento normativo – spiega Coldiretti - salva i terreni oggetto di business da parte di varie multinazionali che investono capitali proprio nell’area della Pianura Padana ad elevata utilizzazione agricola dove si producono tipicità”.
“Bene dunque l’impegno profuso dall’organo legislativo – commenta Coldiretti - in merito ad una questione che riguarda tutto il territorio, in particolare la provincia di Rovigo, segnata in molti comuni da numerose richieste da parte di società che nulla hanno a che fare con l’agricoltura, provocando la reazione di molti imprenditori che hanno dovuto ricorrere alle vie legali.
Pur apprezzando questo importante traguardo amministrativo Coldiretti insiste nella sua posizione:” Se il Veneto avesse adottato da subito un piano energetico per garantire lo sviluppo di queste fonti secondo le direttive europee e nazionali salvaguardando il paesaggio e le produzioni, gli speculatori non sarebbero stati tentati da nessuna coltivazione di pannelli solari nel nord est”.
“Per lo stesso motivo – conclude Coldiretti - dovremmo percorrere la medesima strada anche in merito al documento che regola l’installazione degli impianti a biogas ancora fermo all’ok della Giunta dell’ agosto 2012. Quest’ultimo, nelle aree a primaria tutela agricola o con coltivazione di qualità, limita la potenza installabile ad 1 MW e vieta la possibilità di alimentazione preponderante con silomais”.