12 marzo 2012 - La denuncia di Coldiretti contro i “falsi di stato” trova l’appoggio di metà delle amministrazioni pubbliche venete.
Sono ben 290 i comuni che, a tempo di record, hanno deliberato contro “Simest” la società controllata dal Ministero dello Sviluppo Economico per promuovere le imprese italiane all’estero.
Nobili le finalità, peccato però, che l’agenzia speciale ministeriale sia incappata in alcuni casi discutibili che nulla hanno a che vedere con il tessuto produttivo del Paese.
La denuncia di Coldiretti è infatti scattata immediatamente dopo aver scovato, tra i progetti finanziati, la produzione rumena di formaggi di pecora venduti come italiani “Dolce Vita” e Pecorino, e il sostegno milionario al Gruppo Parmacotto per la vendita di Culatello e Bresaola fatti però negli Stati Uniti.
L’intento di Coldiretti è quello di fermare l’ostentata arte contraffattoria diventata una patologia, per questo l’organizzazione agricola ha avuto anche l’appoggio dell’organo legislativo regionale. Il Consiglio del Veneto si aggiunge alla lista delle istituzioni diffuse sul territorio che hanno votato all’unanimità la mozione schierandosi a fianco di Coldiretti perché si ponga fine ad una situazione immorale come quella di arricchire il proprio panel di aziende agroalimentari con sovvenzioni pubbliche per la promozione all’estero di prodotti che non hanno provenienza italiana.
Con Coldiretti anche le Camere di Commercio, Consorzi di Tutela, Associazioni dei consumatori e Province pronte a sostenere migliaia di agricoltori che giovedi 15 marzo saranno a Roma in piazza Montecitorio dalle ore 9e30 per affermare la centralità del settore agroalimentare quale leva di cui l’Italia dispone per ricominciare a crescere, ma anche un modo per denunciare gli ormai troppi episodi di disattenzione e sottovalutazione nei confronti di un settore che è patrimonio di tutti.