22 Settembre 2011 - Corsa contro il tempo per evitare di dover pagare l’Ici non dovuta sui fabbricati rurali, l’ennesimo balzello a danno delle imprese agricole. A ricordarlo è Coldiretti Veneto, poche ore dopo l’approvazione del decreto che conferma la scadenza del 30 settembre prossimo, fra una settimana, del termine previsto dalla Finanziaria per vedersi riconosciuta la giusta attribuzione per gli immobili per i quali sussistono i requisiti di ruralità. Solo in Veneto i casi sono migliaia e interessano gran parte degli imprenditori agricoli.
La richiesta va presentata all’Agenzia del Territorio e riguarda la variazione della categoria catastale A/6 per gli immobili rurali ad uso abitativo e D/10 per gli immobili rurali strumentali. Nella domanda l’interessato deve includere un’autocertificazione nella quale dichiara che l’immobile possiede i requisiti di ruralità, in via continuativa a decorrere dal quinto anno antecedente a quello di presentazione della domanda.
Ciò dovrebbe consentire di chiudere una volta per tutte l’annoso problema dei contenziosi con i Comuni, che aveva visto la Coldiretti impegnata in tutte le sedi per evitare il rischio che gli agricoltori dovessero di fatto pagare due volte.
L’assoggettamento all’Ici dei fabbricati rurali avrebbe, infatti, comportato una vera e propria duplicazione di imposta, ricorda Coldiretti Veneto, poiché la capacità contributiva espressa dai fabbricati medesimi è compresa nel reddito dominicale dei terreni ai quali risultano asserviti e, in quanto tale, è già assoggettata al tributo comunale.
Una battaglia che alla fine ha visto accolte le richieste degli agricoltori. In questi mesi Coldiretti ha presidiato l’iter legislativo in ogni suo passaggio ed è perciò in grado di accompagnare ed assistere le aziende sotto ogni aspetto. Tutti gli interessati sono invitati a rivolgersi con la massima urgenza agli uffici della Coldiretti sul proprio territorio per le informazioni necessarie ed ottenere così l’esenzione al pagamento.