16 settembre 2014 - “Non saremo i migliori imprenditori in assoluto ma abbiamo buone possibilità di essere la migliore gioventù – ha detto Andrea Barbetta leader degli under 30 di Coldiretti presentando i sette finalisti dell’edizione 2014 dell’Oscar Green, concorso nazionale che premia l’innovazione in agricoltura. “Quella dei campi - ha continuato Barbetta - è una generazione che lavora con la testa e le mani, non scordandosi le responsabilità verso la società e l’ambiente, mettendo in gioco creatività e saggezza contadina” I neo imprenditori di Coldiretti Veneto oggi sono arrivati a Venezia nell’aula “Mario Baratto” di Cà Foscari affacciata sul Canal Grande per festeggiare i loro successi aziendali. A salutare i testimonials dell’agricoltura 2.0 c’erano Giorgio Piazza e Pietro Piccioni rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Veneto, Maria Letizia Gardoni Delegata nazionale di Giovani Impresa col segretario Carmelo Troccoli, Clodovaldo Ruffato Presidente del Consiglio Veneto, Franco Manzato Assessore all’agricoltura e Elena Donazzan Assessore all’istruzione e al lavoro e tra i consiglieri regionali Nicola Finco primo firmatario della legge “Banca della terra”, Bruno Pigozzo vicepresidente commissione urbanistica, Amedeo Gerolimetto per la quarta commissione agricoltura.
Su mille Coldiretti ne ha selezionati 40 e la giuria ne ha premiati 7 uno per categoria tante sono le sezioni previste dal regolamento. Tra questi si nasconde il probabile vincitore nazionale: potrebbe essere un coltivatore di alghe o un vignaiolo col pallino dell’architettura, un allevatore di conigli con mini spaccio aziendale o un abile casaro che sceglie solo di fare formaggi bio, un malgaro oppure un operatore fantasista di didattica sociale. Intanto questi i profili dei finalisti proclamati con un bel lancio in aria di cappellini gialli nel cortile dell’ateneo.
FINALISTI VENETI
35 anni, di Falcade. Segni particolari: malgaro. Fabrizio Pescosta Si chiama “Piccola Baita” l’azienda del giovane bellunese finalista per la categoria “Non solo agricoltura”. Fabrizio ha allargando l’attività dall’allevamento da latte e quello di suini fino alla trasformazione di formaggi e insaccati. In questo angolo turistico Fabrizio vende i propri prodotti e offre alloggio e ristorazione grazie all’integrazione con l’agriturismo dove i clienti possono godere, non solo del paesaggio, della qualità dei prodotti ma anche di un’area benessere per i trattamenti a base di fieno.
A tenere alta la solidarietà, in finale per la categoria “Paese Amico” che raggruppa le esperienze pratiche di chi interpreta i principi dell’agricoltura di qualità, della regola della sussidarietà, il risparmio agroambientale e la tutela del territorio. La giuria del Concorso di Coldiretti ha individuato Patrizia Tolot della Cooperativa Dadi che si occupa del reinserimento sociale dei diversamente abili. Il progetto presentato al Vinitaly durante la scorsa edizione trova spazio nella nuova normativa regionale “agricoltura sociale” dove meglio poter dar respiro al concetto di soggetto attivo nel tessuto economico e lavorativo.
Le bottiglie decorate dai ragazzi dell’associazione possono diventare il miglior messaggio per una campagna che aiuta a renderci tutti uguali.
La provincia di Venezia punta tutta su Fabio Michielan, 35 anni di Scorzè capofila della sessione “In Filiera”. E’ in questo comune che alleva polli e galline ovaiole attività ereditata dal padre e nel tempo perfezionata secondo i più moderni canoni. Fabio si occupa della cura e attenzione dei capi rispettando un regime di benessere animale e grazie a macchinari d’avanguardia e l’applicazione attenta della normativa sanitaria vengono lavorate e confezionate le uova per la grande distribuzione organizzata e la vendita diretta con il marchio aziendale “Il gallese”.
Il più creativo tra i fantasisti della nuova agricoltura 2.0 è Matteo Castioni di Sommacampagna per la sezione “Ideando” ed ha buone chances di salire sul podio più alto. 32 anni insieme ad un socio da appena un anno ha ricavato in una ex stalla lo spazio per lavorare le micro alghe che coltivano in campagna. Della specie chiamate Spiruline e Haematococcus dalle varie proprietà e possibilità d’uso, sono organismi fotosintetici che vivono nell’acqua e si nutrono di sali disciolti e anidride carbonica. Producono biomassa pregiata, ricca di proteine, sali minerali e antiossidanti naturali. Integrate nella dieta, stimolano la salute e il benessere e negli animali la produttività e qualità. Matteo ha ideato una linea innovativa di prodotti per l’agricoltura biodinamica e biologica e per la cosmesi d’avanguardia.
Enrico Recchia di Negrar, classe 1983, collabora nell’azienda di famiglia. La cantina “Recchia” lavora 85 ettari tutti a vigneto, 70 in Valpolicella e 15 in zona lago di Garda. Il 70% di tutta la produzione viene esportata arrivando negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Svizzera, in Danimarca, Olanda, persino Cina e Singapore. A lui l’onere di rappresentare la sezione “Esportare il Territorio”. Ma il motivo d’orgoglio per Enrico è il restauro della Villa patronale del 1400, tutto sotto il controllo dei beni culturali e della bellezza architettonica. Un recupero che non è un pugno nell’occhio come potrebbe diventarlo una ciminiera o un camino di un inceneritore, ma un gioiello artistico e si sposa perfettamente con la bellezza indiscutibile del paesaggio.
L’altra femminuccia del gruppo si chiama Romina Grigoli e fa l’allevatrice di conigli in una zona vocata al vino a Fumane in Valpolicella. Ne possiede 12mila di cui 3mila fattrici. Purtroppo non è un bel momento per i consumi di questa tipologia di carne nonostante i vari tentativi di accordo di filiera e gli sforzi degli attori per risollevare le sorti del comparto. Ma Romina non molla e confeziona sottovuoto per i mercati della vendita diretta e le catene distributive vari tagli alcuni unici in Italia, nella speranza che il consumatore apprezzi sempre di più questa specialità e l’attività sia remunerativa anche per lei che tiene alto l’onore della categoria “Stile e cultura d’impresa”.
Andrea Colasurdo guida la società agricola “Monteverde” a Crespano del Grappa. E’ un casaro di 34 anni. Produce formaggi ogm free. Con la sua presenza assidua nei mercati agricoli (dodici a settimana e su ben quattro province venete) è il principe della filiera corta e dunque gareggia per “Campagna Amica”. In quattro anni ha coinvolto nel suo progetto imprenditoriale dieci persone (5 sono diventati soci e gli altri collaboratori dipendenti). Una squadra a fianco delle famiglie per offrire latticini, carne e vino di qualità garantendo il top del servizio.
16 Settembre 2014
GIOVANI COLDIRETTI: GENERAZIONE DA OSCAR. ECCO I FINALISTI VENETI