9 settembre 2013 - Doppio appuntamento domani per i giovani di Coldiretti Veneto che presso l’ex Filanda “Motta” di Campocroce di Mogliano Veneto (TV) alle ore 16.00 si riuniranno per votare il loro nuovo presidente.
L’uscente Alberto Mantovanelli, tabacchicoltore veronese delegato di Giovani Impresa in carica da due mandati, passerà il testimone a uno dei mille under 30 iscritti all'associazione. Le nuove forze della campagna veneta sono concentrate particolarmente nella provincia di Verona che rappresenta un terzo della gioventù dei campi. A seguire 'fanno numero' i neo contadini di Treviso, Padova e Rovigo. Più della metà di loro, già a 25 anni, è titolare d'azienda e il 20% e' donna. Sono diplomati o laureati non necessariamente in scienze agrarie o forestali. Insieme agli altri mille della nuova generazione che ha scommesso in agricoltura, dal 2008 grazie al Programma di Sviluppo Rurale, hanno prodotto investimenti pari a 360 milioni di euro dei quali 180 di tasca propria, contribuendo a portare l’agroalimentare ad un valore della produzione lorda vendibile oltre la soglia dei 5 miliardi.
Usano con disinvoltura i nuovi media, sono impegnati e attenti alle necessità del territorio in cui vivono. C’è chi prosegue l’attività di famiglia sperimentando nuove strade e chi si innamora del mestiere ex novo. Sono gli alfieri dell’agricoltura 2.0, quella che affianca alla coltivazione le iniziative a servizio della società civile e delle istituzioni: come la fattoria didattica e sociale, gli accordi con le amministrazione pubbliche per il mantenimento del verde, la vendita diretta al consumatore, quella che fa dei contadini degli ambasciatori dei propri prodotti e degli entusiasti custodi dell’ambiente in cui vivono e lavorano.
Imprenditori responsabili, creativi tanto da meritarsi un Oscar che Coldiretti definisce Green. Infatti dopo l'elezione del nuovo leader, sul palco saliranno i candidati veneti al concorso nazionale a cui hanno aderito in quaranta.
Suddivise per sei categorie le imprese guidate dai neo coltivatori presentano al premio “Oscar Green” tutte le sfumature della multifunzionalità in agricoltura: dalla valorizzazione del territorio alla salvaguardia ambientale, dal recupero della tradizione, all'innovazione e la tecnologia, dal contributo alla qualità della vita al rapporto diretto con il cittadino consumatore. Il concorso prevede anche la menzione speciale “Paese Amico” ovvero la segnalazione dell’amministrazione pubblica che ha incoraggiato maggiormente le iniziative promosse dai coltivatori a sostegno di un modello di sviluppo ecosostenibile.
Tra i due momenti è previsto un intermezzo dello scrittore giornalista Stefano Lorenzetto autore del libro “Hic sunt leones” pubblicato da Marsilio. Un approfondimento ad hoc e di incoraggiamento per tutte le sfide future: dalla carriera imprenditoriale a quella dirigenziale o politica. Una forza giovane fatta di persone semplici e determinate che affrontano qualsiasi ruolo con la responsabilità di chi produce beni alimentari per la collettività e conserva l’ambiente per il domani. Lorenzetto ha colto questa sfumatura durante un’intervista ad un pastore bellunese inserita proprio tra i capitoli dedicati ai venticinque personaggi che hanno fatto grande il nord est.