AL G7 SPAZIO ALL’AGRICOLTURA SOCIALE CON LE FATTORIE DELLA TENEREZZA
Economia, politica agroindustriale, mercati globali ma anche l’agricoltura sociale protagonista del G7 organizzato dal Masaf ad Ortigia in Sicilia. Lo spazio gestito da Coldiretti per tutta la durata dell’evento è stato animato dalla presidente delle Donne Maria Francesca Serra insieme alla responsabile regionale della Sicilia Santina Interrante e del Veneto Valentina Galesso che con il progetto #COLTIVIAMOIL RISPETTO hanno testimoniato l’impegno delle imprenditrici agricole nel terzo settore.
Con un carico di prodotti gentili - che con un fiocco rosso nei mercati di Campagna Amica sostengono la raccolta fondi per le associazioni di volontariato - la delegazione veneta delle agricoltrici è arrivata a Siracusa per promuovere l’iniziativa sviluppata da Nord a Sud d’Italia grazie ad un protocollo siglato a Roma con l’onorevole Martina Semenzato, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio nonchè su ogni forma di violenza di genere.
Creare una rete di fattorie della tenerezza per l’accoglienza femminile, per le vittime di soprusi, è tra gli obiettivi delle Donne di Coldiretti. “Si tratta di un’attività che molte operatrici agricole didattiche scelgono come indirizzo aziendale – spiega Valentina Galesso - con la prerogativa dell’inserimento socio-lavorativo di persone svantaggiate, disabili, pazienti psichiatrici, soggetti autistici, persone affette da dipendenze ma anche ex detenuti in collaborazione con istituti penitenziari per citarne alcuni, e la creazione di percorsi di riabilitazione che fanno leva sui benefici comprovati da un contatto stretto con la terra. E’ evidente anche il ruolo educativo ed assistenziale delle aziende agricole basti pensare alla realtà degli agriasili e agrinidi a cui molti genitori affidano i loro figli per stabilire uno stretto rapporto quotidiano con la natura e a misura di bambino”.
“#COLTIVIAMOILRISPETTO – sottolinea Valentina Galesso - si completa con l’istituzione di una borsa di studio intitolata a “Giulia Cecchettin” che abbraccia varie discipline formative dell’Università di Padova per lo studio e la ricerca di nuovi linguaggi per trasformare l’odio in amore valorizzando termini come cura, bellezza: parole piene di significati, che fanno riferimento ad un comportamento rispettoso, riconoscente e benevolo, caratterizzato da atti di generosità, considerazione ed assistenza, di preoccupazione per gli altri. Le aziende agricole sociali esprimono queste virtù e sono esperienze concrete, attività reali legate all’economia solidale praticata dal mondo rurale da sempre. Perché è proprio in agricoltura che si sviluppano progetti sostenibili coniugando famiglia, ambizioni personali, creatività e capacità professionali”.
Mariafrancesca Serra responsabile nazionale di Donne Coldiretti aggiunge: “E’ così che vogliamo ridiamo dignità alle donne ma anche libertà personale, perché oltre alla violenza psicologica e fisica c’è anche quella economica. E’ un problema che ci riguarda e ci coinvolge tutti in prima persona”.