DOMANI A SAN GIORGIO DELLE PERTICHE (PD), DON DANTE CARRARO DEL CUAMM PRESENTA IL SUO LIBRO
GALESSO (DONNE IMPRESA COLDIRETTI):” DALL’AFRICA UNA LEZIONE DI VITA CHE E’ UN TRATTATO SOCIO ECONOMICO”
Domani, 31 Agosto alle ore 20.30 al Centro Paolo VI a San Giorgio delle Pertiche, Don Dante Carraro direttore di Medici con l’Africa Cuamm sarà ospite dell’Amministrazione Comunale per presentare il suo libro dal titolo “Quello che possiamo imparare in Africa. La salute come bene comune”. L’incontro è organizzato con la collaborazione di Coldiretti Donne Impresa, l’Associazione Realtà Veneta, Lions Club di Camposampiero e Piazzola sul Brenta, la Cooperativa Sociale Il Graticolato, con il patrocinio della Federazione dei Comuni del Camposampierese e sarà animato dal giornalista Walter Gatti. La storia personale, l’esperienza religiosa e sanitaria raccontata nelle pagine scritte con l’ autore Paolo di Paolo – commenta Valentina Galesso vice presidente regionale delle imprenditrici agricole - è un trattato socio-economico e affronta le problematiche etiche e politiche in modo globale abbattendo barriere geografiche e culturali. Una lezione di vita – continua Valentina Galesso – che arriva dai Paesi dove le risorse inaspettate sono messe in campo dagli esseri umani che superano le situazioni più estreme. Da questo racconto, apparentemente lontano, si evince che è impensabile debellare il Covid in Italia se permane l’attuale “disuguaglianza vaccinale”.
Ancora una volta le agricoltrici di Coldiretti Veneto tornano ad occuparsi dell’associazione dei giovani volontari italiani impegnati nella prevenzione e per la salute dei popoli africani, dopo aver sostenuto con il progetto #solodalcuore la costruzione di un reparto di ostetricia e una scuola per infermieri del posto in Sud Sudan.
Entrare in contatto con Don Dante e tutti i suoi aiutanti – conclude Valentina Galesso – è stato per tutte le donne di Coldiretti, da Nord a Sud d’Italia, un momento straordinario che ha evidenziato, proprio durante un periodo di chiusura dovuto alla Pandemia, che non esistono limiti alla generosità della gente dei campi”.
