Arrivano gli aggiustamenti della Regione Veneto al Piano di Sviluppo Rurale pronto all’esame della Giunta
12 ottobre 2009 – Dopo le proposte presentate da Coldiretti Veneto la Regione ritocca il Piano di Sviluppo Rurale (PSR) e lo riaggiusta per l’approvazione in Giunta regionale.
Coldiretti aveva sottolineato in sede istituzionale come il Psr - lo strumento più utilizzato dai giovani che investono in agricoltura, quello più atteso dalle imprese agricole che vogliono ristrutturarsi e il più ambito per rafforzare la filiera agroalimentare – fosse ad ogni convocazione del Tavolo Verde sempre al di sotto delle aspettative.
Pur giudicando positivamente le proposte avanzate dall’Assessore regionale Franco Manzato sulle varie misure: pacchetto giovani, incremento aiuti, attenzione al settore lattiero caseario, riformulazione dei requisiti di ammissibilità, ci sono ancora correzioni da apportare.
"Principalmente serve un cambio di ‘filosofia’ nell’attuale approccio procedurale – ha detto Giorgio Piazza incalzando l’Assessore– vanno semplificate le linee guida e i prossimi bandi. Solo così si potrà rispondere alle reali necessità delle aziende.
Ad esempio – ha continuato Piazza - l’attuale meccanismo di bando "chiuso" è troppo rigido. Chi ha presentato domanda di finanziamento ed è stato escluso deve ripresentare l’istanza nei bandi successivi, senza poter avviare gli investimenti.
E’ evidente la situazione di stallo che verrebbe a crearsi, con una corsa alle illusioni in un contesto di piena crisi del settore che ha invece esigenze concrete".
La disponibilità di fondi concessa dal Vice Presidente Manzato permetterà di finanziare circa 550 imprese contro i 1.500 beneficiari precedenti, per questo Piazza ha chiesto di consentire per lo meno ai soggetti non sostenuti di mantenere una posizione utile in graduatoria, dando loro l’opportunità di avviare comunque i progetti.
"Bene, infine, il sostegno concreto agli allevamenti che intendono adeguare le proprie realtà alle potenzialità produttive – ha concluso Piazza – ma sarà utile allargare le possibilità di riconversione anche ad altri comparti".