CORONAVIRUS. COLDIRETTI: UNA AZIENDA AGRICOLA SU DUE IN DIFFICOLTA’
In Veneto la filiera dai campi agli scaffali fino alla ristorazione vale 44 mld di euro
La creatività degli agricoltori non basta
10 marzo 2020 - Spedizioni di vino gratuite perché, come dicono i produttori #lavignanonsiferma, e se non è possibile andare in cantina a ritirare le bottiglie c’è la consegna gratis. E’ una delle tante soluzioni adottate dagli imprenditori agricoli - commenta Coldiretti Veneto - che non si arrendono, nonostante la contrazione del settore sia ormai palpabile. Proposte alternative di formazione sui canali social arrivano anche dalle fattorie didattiche che non potendo ospitare i bambini si stanno attrezzando con iniziative di intrattenimento on line, come nel caso dell’agrinido CasaMia nel veronese che ha preparato il kit guida per genitori con figli piccoli. In attesa di tornare tutti tra il verde del giardino e le rose antiche della bassa padovana le lezioni di musica sono a distanza con esercitazioni in chat per gli allievi della scuola metodo Suzuki dell’agricoltrice Sara Migliorini già premio Oscar Green. Sono alcune delle risposte creative al blocco delle attività – spiega Coldiretti Veneto - che le imprese agricole stanno subendo a causa dell’emergenza sanitaria.
I tecnici dell’osservatorio regionale monitorano la situazione economica sul territorio rivelando segnali decisamente preoccupanti in quasi tutti i comparti dell’agroalimentare. Gli asparagi coltivati in Veneto su oltre 1600 ettari di cui 540 a Padova, oltre al fermo della manodopera stagionale straniera risentono degli ordini dimezzati dall’Austria, Germania e Svizzera. La crisi riguarda anche il mercato interno con ristoranti, bar e pizzerie chiusi nelle ore serali: soffre la vendita diretta di specialità base per primi piatti, insalate e pizze come verdure, mozzarelle e carne.
Una filiera che allargata dai campi agli scaffali fino alla ristorazione vale, a livello regionale, 44 miliardi di euro e assicura l’approvvigionamento alimentare all’intera popolazione nonostante il fatto che – sottolinea la Coldiretti - l’espansione del Covid-19 stia provocando gravi difficoltà produttive, logistiche e commerciali senza dimenticare i pesanti danni di immagine e gli effetti del crollo del turismo che è sempre stato un elemento di traino del Made in Italy agroalimentare all’estero, amplificato dallo stop forzato alle Fiere che sono un momento importante di promozione.
Il calo dei consumi si fa sentire anche tra gli agriturismi con bilanci in difficoltà, per prenotazioni saltate da qui a due mesi di pranzi, cerimonie, vacanze, soggiorni. “Nel caso di ristorazione agrituristica – spiega Coldiretti Veneto - secondo la normativa vigente non è possibile neppure garantire il servizio da asporto”.
Resistono per ora i cento mercati di Campagna Amica che rappresentano delle oasi del benessere nelle città: i produttori fanno rispettare le norme di sicurezza e propongono ai consumatori il meglio del raccolto quotidiano.
Intanto con la mobilitazione #mangiaitaliano promossa da Coldiretti è stata avviata un’azione di difesa dell’economia, ma serve un intervento deciso dell’Unione Europea per sostenere il tessuto produttivo, il lavoro e ricostruire un clima di fiducia, oltre l’impiego di tutta la diplomazia politica per superare un empasse destinata a lasciare un segno indelebile sia sul sistema economico che sulla società tutta.
“L’agroalimentare va sostenuto adeguatamente con misure straordinarie per dare continuità alle attività produttiva che a partire dalle campagne e dalle stalle con gli animali non si può fermare – conclude Coldiretti – l’azione europea non si può limitare ad autorizzare lo sforamento del deficit italiano ma deve investire risorse proprie per accompagnare l’impegno dei singoli Stati”.