2 Settembre 2011 - Da risorsa inesauribile a oro blu, l’acqua è da sempre elemento naturale indispensabile per l’umanità, per l’agricoltura, il territorio e le molteplici attività.
Le recenti emergenze hanno evidenziato la debolezza del territorio regionale considerato l’Olanda d’Italia dal punto di vista idraulico.
Sarà questo il tema centrale del convegno promosso da Coldiretti Venezia presso gli impianti sportivi di Mirano dal titolo:” Acqua. La gestione di una risorsa e la tutela del territorio”.
Al tavolo dei relatori, moderati da Gianandrea Mencini giornalista di “Terra” esperto in temi ambientali, si alterneranno dirigenti della Regione come Corrado Soccorso del Servizio Tutela delle Acque, Mariano Carraro Segretario regionale per l’Ambiente, Giuseppe Romano Presidente dell’Unione Veneta Bonifiche, Massimo Gargano Presidente Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni e Maurizio Conte Assessore regionale all’Ambiente.
Interverranno inoltre Enzo Pagliano e Giorgio Piazza, rispettivamente direttore e presidente di Coldiretti Venezia.
In Veneto – ricorda Coldiretti - la superficie gestita dai Consorzi di Bonifica, che assicurano la salvaguardia idrogeologica è di 1 milione 178 mila ettari, ovvero tutta la pianura e una parte significativa della collina.
Di questi ben 538 mila ettari sono a rischio inondazione nel caso di tracimazione dei corsi d’acqua. Il 16% è al di sotto del livello del mare e il 31% sarebbe sicuramente allagata senza il pompaggio delle 317 idrovore.
La fittissima rete idrografica, cosiddetta minore, è affidata alle cure degli enti consortili e questa rete ha tenuto egregiamente limitando in modo significativo gli effetti dell’ultima alluvione.
La manutenzione di buona parte dei fiumi è delegata al Genio Civile, ed è un fatto che proprio la rottura di alcuni argini ha determinato i recenti fenomeni in zone che non sono sotto il livello del mare.
Occorre prendere atto della necessità di un continuo attento presidio del paesaggio che non può prescindere dall’esistenza di strutture capillari, alle quali partecipano da protagonisti proprio gli agricoltori come primi garanti assicurando con semplici pratiche quotidiani di buona prassi agricola l’abc del pronto intervento.