18 ottobre 2011 - In questo particolare momento storico, con le sfide che le nostre imprese stanno affrontando a livello globale, il nuovo Statuto rinsalda le basi della nostra cultura e della nostra identità, ridisegnandone l’architettura dei meccanismi istituzionali, dei processi decisionali, portando il Veneto all’altezza di una moderna Regione Europea.
Coldiretti Veneto commenta così l’approvazione in prima lettura della legge cardine regionale ritenendola reale occasione di partecipazione responsabile e propositiva della società, complementare alla democrazia elettiva.
Lo Statuto – ricorda l’associazione degli agricoltori - è un valore per la comunità e per la sua piena esplicitazione servono istituti, strumenti trasparenti e operativi, innanzitutto un metodo permanente di confronto per la definizione delle politiche regionali. Guardando al dibattito circa l’autonomia delle Regioni e la riforma in senso federale dello Stato, Coldiretti auspica che la nuova costituzione possa tradursi nel pieno utilizzo degli strumenti di governo e di indirizzo politico per la promozione dei valori e dei soggetti.
Il testo - secondo Coldiretti - prende atto dell’evoluzione della società e pone tra le finalità da perseguire anche dimensioni sinora scontate, ma oggi messe in discussione dai livelli di sviluppo raggiunti. in altre parole fissa quei principi che la storia ha consegnato come riferimenti fondanti di un sistema incentrato sulla persona, rispettoso e sostenibile nell’utilizzo delle risorse, orientato alla qualità della vita in ogni sua dimensione e all’equità.
In tal senso, la sicurezza dei cittadini attraverso la tutela e la protezione attiva del territorio, dell’ambiente, la tutela della salute pubblica attraverso la garanzia della sicurezza degli alimenti, sono dichiarate tra le finalità prime dell’azione regionale.
Verso questi obiettivi l’agricoltura e le imprese agricole sono formidabili leve a servizio della collettività.