12 ottobre 2011 – “Invece di definire gli agricoltori attivi in base a quello che effettivamente fanno, la riforma della Politica Agricola Comunitaria li definisce solo in base alla quantità di aiuti che ricevono premiando così le rendite e le dimensioni e non certo il lavoro e gli investimenti”.
Coldiretti Veneto alza i toni in riferimento al varo da parte della Commissione Europea del testo proposta della PAC ricordando che le risorse devono andare agli imprenditori agricoli veri che producono cibo, contribuiscono all’occupazione e alla crescita e, soprattutto, vivono di agricoltura lontani da logiche di rendita, in coerenza con la strategia Europa 2020.
Un negoziato che si prospetta difficile con una trattativa tutta in salita ma c’è la convinzione di mettere in campo ogni azione utile per realizzare un modello piu' equo e giusto condiviso con le altre organizzazioni agricole e con la stessa Regione Veneto in considerazione della riduzione del budget che l'Italia non merita affatto.
In gioco - riassume la Coldiretti - ci sono per l'Italia circa 6 miliardi di fondi comunitari all'anno per i prossimi sette anni, ma soprattutto il futuro di 1,6 milioni di imprese agricole che danno occupazione a circa un milione di dipendenti e che garantiscono il presidio territoriale di oltre 17 milioni di ettari di terreno coltivato totale dal quale nascono produzioni da primato che danno prestigio e competitività al Made in Italy nel mondo.