18 Settembre 2018
COLDIRETTI VENETO AL FLORMART. FLOROVIVAISTI ACROBATI DEL VERDE PUBBLICO E CONSULENTI PER GLI ORTI FAI DA TE. VENERDI IL CONVEGNO SULLA CANAPA

18 settembre 2018 -Dagli orti fai da te al giardino in terrazza, dal verde terapeutico a quello pubblico la coscienza green degli italiani aumenta sempre di più riscoprendo abitudini come la coltivazione di piante ornamentali, officinali e botaniche in spazi condominiali o sui balconi. I dati confermano questo interesse diffuso – commenta Coldiretti - appoggiato da professionisti come i florovivaisti che per l’alta specializzazione sono a tutti gli effetti i primi consulenti a fianco dei cittadini per il mantenimento di fiori e arbusti.
A sostegno di una conversione green anche gli appalti con i comuni dove proprio gli operatori agricoli con mezzi e attrezzature possono assicurare la cura del paesaggio e la tutela delle aree a disposizione della collettività, compresa l’abilità ricercata del tree climbing ovvero la cura di alberi con arrampicata acrobatica. Su questo versante proprio Coldiretti ha siglato un patto con l’Anci Veneto per combinare azioni e misure per la bellezza dei centri urbani.
L’attenzione per il comparto regionale che conta, secondo il rapporto di Veneto Agricoltura, quasi 2.700 ettari vocati e circa 1.500 aziende con un valore della produzione di oltre 200milioni è dimostrato proprio dall’appuntamento internazionale con il Flormart in programma da domani 19 fino al 21 settembre a Padova, la provincia con più imprese nel settore.
La presenza strategica di garden organizzati rappresentano oasi di dialogo tra produttori e consumatori. In una realtà veronese, proprio Coldiretti, ha sperimentato nel crocevia di domanda e offerta la prima etichetta parlante per rosmarino, salvia, menta, origano e timo: per la prima volta in Italia chi acquisterà vasetti di erbe aromatiche  avrà a disposizione tutti gli strumenti necessari per apprendere e conoscere non solo la provenienza anche tutte le informazioni sugli utilizzi e le proprietà organolettiche specifiche grazie anche a nuovi parametri di misurazione quali ad esempio i profili sensoriali. Tutta la verità con una semplice lettura del Qr-Code con un qualsiasi smartphone grazie al progetto della Filiera Agricola Italiana firmato dagli agricoltori.
Gli orizzonti alternativi coinvolgono soprattutto i giovani imprenditori – spiega il direttore Pietro Piccioni – pronti a sfidare il futuro con investimenti d’avanguardia e accordi economici di sistema guidati dagli esperti di Coldiretti. E’ il caso delle piantagioni di nocciola, di melograno, kaki, gelsi e non ultima la canapa. Si tratta – sottolinea Piccioni -  di una frontiera tutta da esplorare non tanto dal punto di vista agronomico piuttosto per le rilevanze salutistiche e del benessere”. Per questo Coldiretti Veneto, insieme a Ecohemp, nell’ambito dell’iniziativa Impresa Inn-Formata,  annuncia il convegno al Pad. 11 di Padova Fiere alle ore 10.00 di VENERDI 21 SETTEMBRE a cui interverranno Patrizia Brigidi del dipartimento di Farmacia e Biotecnologia dell’Università di Bologna, il chirurgo Sergio Barbieri, Iolanda Manzo per la ricerca e utilizzo dei cannabinoidi e Alessandro Di Paolo docente di strategia d’impresa e marketing. I lavori moderati da Alessandra Sartori, saranno aperti da Massimo Bressan Presidente di Coldiretti Padova e chiusi da Daniele Salvagno numero uno di Coldiretti Veneto.  Il Consigliere Regionale Nazzareno Gerolimetto, firmatario della legge per la promozione della filiera della canapa, illustrerà il testo del provvedimento.

Anche nel 2017 il settore florovivaistico veneto conferma di attraversare una fase di transizione: calano ancora le aziende e le superfici, ma le quantità prodotte risalgono. Nonostante alcuni segnali positivi, legati alla maggior propensione all’esportazione, permangono tuttavia le difficoltà di mercato, fortemente influenzate dalla debolezza della domanda interna e da un gap competitivo con i principali competitor nazionali che le aziende faticano a colmare. È questo, in sintesi, quanto emerge dall’analisi annuale effettuata dagli esperti economici di Veneto Agricoltura, l’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario.
Il numero di aziende venete attive è rimasto sostanzialmente invariato a 1.487 unità (-0,3% rispetto al 2016): in calo soprattutto le province di Rovigo (-0,9%) e Padova (-0,9%), che tuttavia, si conferma la prima provincia per numerosità delle aziende (452), seguita da Treviso (316 aziende, invariata) e Verona (233 aziende), unica provincia che fa segnare un incremento (+1,7%). Considerando i diversi aggregati produttivi, le aziende si concentrano principalmente nel comparto del vivaismo ornamentale (1.335 unità, -0,7% rispetto al 2016), seguito, per numerosità, dal vivaismo orticolo (527 aziende, -0,9%) e dal vivaismo frutticolo (253 aziende, -7%). Considerando le principali caratteristiche aziendali, sono stabili i “piccoli produttori” (684 aziende), mentre scendono a 816 unità (-0,5%) le aziende iscritte al RUP (Registro Unico dei Produttori). In leggero calo anche le aziende che hanno ottenuto la CAC (Conformità Agricola Comunitaria) necessaria per la commercializzazione nell’UE: nel 2017 sono state 223 (-0,9% rispetto al 2016).
La superficie destinata al florovivaismo in Veneto è ulteriormente diminuita, scendendo al di sotto dei 2.700 ettari coltivati (-1,4%). La flessione riguarda esclusivamente le superfici coltivate in piena aria (2.030 ha, -1,8%), mentre registrano un lieve incremento quelle in coltura protetta (circa 660 ha, +1%). A livello provinciale, si registra una consistente riduzione delle superfici investite a Padova (780 ettari, -13,5%) che si conferma comunque la prima provincia a livello regionale. Al contrario, la provincia di Verona presenta un notevole aumento degli investimenti (550 ettari, +18,7%), che la pongono in seconda posizione, seguita da Treviso con circa 500 ettari, sostanzialmente invariati rispetto al 2016. A parte Venezia (390 ha, -4%), le altre province fanno tutte registrare lievi incrementi, ma non tali da controbilanciare le perdite della provincia padovana.
Tuttavia, nota positiva, la produzione complessiva regionale viene stimata a poco oltre 1,6 miliardi di pezzi, in crescita del 12% rispetto al 2016. Tale risultato è fortemente influenzato dal comparto del vivaismo orticolo, la cui produzione supera l’1,3 miliardi di piantine (+15,7%); tra gli altri comparti si registra un lieve calo nella produzione del vivaismo frutticolo (18,3 milioni di piante, -1,5%) e di piante ornamentali (287 milioni di piante, -0,9%) mentre è più rilevante la flessione del vivaismo viticolo (8,4 milioni di pezzi, -12,3%). La produzione di materiale vivaistico rappresenta sempre la parte preponderante della produzione florovivaistica regionale, con una quota dell’83%, mentre il rimanente 17% è costituito da piante finite.
Il valore della produzione, pur essendo in leggero miglioramento nel 2017 (209 milioni di euro, +1,3% rispetto al 2016), dal 2011 si è di fatto attestato su valori di poco superiori ai 200 milioni di euro, con un andamento tuttavia altalenante negli ultimi cinque anni. Inoltre, va detto che tale risultato è frutto di dinamiche contrapposte tra le diverse macro-attività del comparto: la produzione di fiori e piante (52,6 milioni di euro) e la produzione vivaistica (circa 29 milioni di euro) sono entrambe in calo dell’1%, mentre il servizio di sistemazione di parchi e giardini offerto dalle imprese ha quasi raggiunto i 128 milioni di euro (+1%).

AGGIORNAMENTO 08 NOVEMBRE 2018 - download documenti:

Alessandro di Paolo - Filiera Canapa
Patrizia Brigidi - Nutraceutici 1° parte
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Sergio Barbieri - Canapa Terapeutica

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