Piazza:"Coltivatori rispettosi delle buone prassi agricole"
4 giugno 2011 - Il Governatore del Veneto Luca Zaia insieme al Presidente di Coldiretti regionale Giorgio Piazza hanno condito ed assaggiato per primi la super insalata di cetrioli raccolti direttamente dal campo dell’azienda agricola di Barzan Luigino di Treviso e serviti alle centinaia di persone che come loro hanno testimoniato la sicurezza e la qualità della produzione veneta messa in discussione dall’ennesimo caso di pandemia ingiustificata.
Il comparto orticolo è sicuro sia dal punto di vista alimentare che come fatturato – sottolinea Coldiretti - gli ortaggi freschi veneti nel mondo valgono 120 milioni di euro, ora a causa della psicosi da verdura infetta gli agricoltori perdono 600 mila euro al giorno, nonostante la loro capacità imprenditoriale le prove di analisi microbiologiche, i controlli sanitari lungo tutta la filiera - a partire dall’acqua usata per l’irrigazione – e i severi quanto costanti test che garantiscono la frutta e verdura nostrana dal campo alla tavola.
L’epidemia del batterio E.coli che sembra essere stata provocata in Europa dal consumo di cetrioli contaminati fa tremare l’import/export dei prodotti agroalimentari veneti – commenta Coldiretti – voce di bilancio che conta un saldo positivo di quasi 80 milioni di euro.
"E’ la buona prassi agricola a far la differenza – spiega Coldiretti – si tratta di regole precise del buon senso contadino che nel tempo sono diventate vere norme per l’imprenditore agricolo consapevole di essere l’anello principale della catena agroalimentare sicura. Dal campo alla tavola, il Veneto conferma tutta la sicurezza della filiera comprovata da analisi, test e controlli supplementari tanto da poter dire che il top della qualità orticola regionale va nel mondo accompagnato da un ‘certificato medico’. Così non sembra essere accaduto nel caso del batterio killer circoscritto in Germania dove, forse, qualche negligenza da parte degli operatori ha provocato oltre alle vittime anche danni a tutto il sistema economico europeo.
L’invito – insiste Coldiretti - è il rispetto delle misure precauzionali: lavaggio accurato della verdura, controllo della provenienza e fiducia nella produzione regionale.
Le prove di analisi microbiologiche, i controlli sanitari lungo tutto il percorso - a partire dall’acqua usata per l’irrigazione – e i severi quanto costanti test garantiscono le oltre 950 mila tonnellate di frutta e verdura nostrana. Nessun terrorismo psicologico è giustificato nella nostra regione – conclude Coldiretti che, in accordo con la Regione Veneto , ha addirittura deciso di intraprendere uno studio nei confronti delle fonti inquinanti delle falde acquifere per confermare ulteriormente la purezza della risorsa idrica utilizzata dalle aziende agricole e dalle famiglie oltre che la serietà con cui le imprese svolgono il loro lavoro".
4 Giugno 2011
COLDIRETTI: IL VENETO ORTO D’EUROPA SICURO E DI QUALITA’