Dal mais al sorgo da granella per il risparmio idrico
27 maggio 2011 - Le piogge annunciate non rimedieranno alla crisi idrica sopportata dal mais che anziché sembrare una distesa verde omogenea si presenta a chiazze su terreno arido è quanto afferma Coldiretti Veneto nel commentare lo stato di siccità in cui versa la coltura più diffusa nella regione che copre 290 mila ettari di superficie.
Il mais è in fase critica già da due mesi, a causa di un prolungato tempo di siccità che ha inciso sullo sviluppo vegetativo della coltura segnandola inesorabilmente. I campi di mais sono a rischio raccolto sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo spiega Coldiretti che sottolinea anche lincremento delle semine di granoturco e soia del 15 per cento, a scapito dei cereali autunno vernini che portano il Veneto nelle posizioni di testa a livello nazionali per queste coltivazioni.
A causa del sole a picco tutti i maiscoltori sono stati impegnati in questi giorni in interventi irrigui straordinari per rimediare ad una situazione demergenza che evidenziava aspetti estremi come piantine appena germinate già secche e in molti casi addirittura attaccate dai roditori e cornacchie.
E evidente il problema dei cambiamenti climatici con precipitazioni molto concentrate nel tempo e lunghi periodi di caldo nella buona stagione. Diventa cruciale, quindi, la gestione dellacqua ai fini dellirrigazione commenta Coldiretti - unico strumento per gli operatori agricoli in grado di rimediare agli squilibri del clima. Laddove questo strumento non è applicabile gli imprenditori devono orientarsi su scelte varietali che possono prescindere da un sistema irriguo, consentendo comunque un reddito adeguato allimpresa.
E il caso del sorgo da granella adottata come una soluzione alternativa dai coltivatori del Polesine.