14 dicembre 2016 - La cotogna è l’ingrediente principale della mostarda vicentina, gli ortaggi con frutta varia caratterizzano quella cremonese, la mela non può mancare nella versione mantovana cosi come la viadenese non può stare senza pere. Il viaggio tra le confetture piccanti ha inizio nel 1918 quando la Boschetti in quel di Montecchio Maggiore codifica la prima ricetta. Allora lo stabilimento in funzione era anche la sede di un reparto di sanità inglese. Le truppe erano giunte dalla Gran Bretagna per sostenere quelle italiane dopo Caporetto e furono proprio quei soldati i primi assaggiatori e quindi estimatori del prodotto tanto da suggerire l’aggiunta di senape alla porzione magica.
Una storia lunga quasi cento anni per arrivare ai giorni nostri che vedono la Boschetti Alimentare Spa trasferita in provincia di Verona con un fatturato di 14milioni di euro, 40mila quintali di frutta di origine regionale lavorata da un centinaio di dipendenti. E’ cresciuta la gamma con la cotognata e la marronata, il top dell’offerta aziendale, che annovera anche mousse e una linea completamente bio.
Con un secolo di esperienza e un rapporto di fiducia con le aziende del territorio l’intesa siglata oggi a Mestre con Coldiretti era un atto dovuto per la valorizzazione del Made in Italy e per il riconoscimento dell’alta professionalità degli imprenditori agricoli fornitori di mele, pere, marroni pesche, ciliegie e cotogno quest’ultimo considerato in via d’estinzione se di considera che negli anni ‘60/’70 si contavano 14mila tonnellate scese ora a 1.500. Con il ritorno alla biodiversità anche questa tipicità sta trovando il suo spazio che seppur di nicchia ha una forte propensione all’incremento degli ettari in Italia.