SALVAN (COLDIRETTI):”ATTEGGIAMENTO IRRESPONSABILE CHE NUOCE ALLA COMUNITA’ E AL TERRITORIO”.
“Francamente stavolta ci saremmo attesi una seria presa di coscienza e di responsabilità. Avevamo scelto il silenzio stampa in queste settimane per dare spazio al dialogo e a quel senso di responsabilità che ancora una volta è venuto a mancare. Ieri sera abbiamo assistito all’ennesima dimostrazione che questi Signori, parte dei quali peraltro dicono di avere un forte senso delle Istituzioni cui si sentono appartenere, quando perdono democraticamente le elezioni fanno di tutto per boicottare proprio l’istituzione della quale vorrebbero far parte, ma solo se la possono governare”. Carlo Salvan presidente di Coldiretti Veneto interviene commentando quanto successo durante l’Assemblea del Consorzio del Brenta convocata per completare le nomine in CDA. “Per quanto un Consorzio di Bonifica sia un soggetto privato è a tutti gli effetti un Ente di utilità pubblica, constatare che questi Signori si fanno solo i loro interessi personali è inaccettabile. Ieri sera – continua Salvan - nonostante il richiamo alla responsabilità arrivato anche dalla Consigliera rappresentante della Regione, 8 dei 10 membri della lista ex Bordignon si sono presentati unicamente per sostituire il dimissionario Bordignon per poi lasciare l’Assemblea non consentendo il completamento della costituzione del CDA. È una vergogna. Questi Signori si stanno prendendo una responsabilità enorme, con la loro mancanza di coerenza e senso delle istituzioni stanno tenendo bloccato un Consorzio fondamentale per il territorio. Coldiretti ha fatto ben più che la sua parte in questi mesi. Ora ognuno si prenderà le proprie responsabilità perché è giusto che i cittadini sappiano con chi hanno a che fare e quanto la sete di poltrone conduca a fare scelte scellerate che hanno impatto negativo solo sulle comunità e sui territori”.
Concetti sottolineati anche dal presidente di Coldiretti Vicenza, Pietro Guderzo, che incalza: “Sono allibito. Abbiamo assistito ad un comportamento scandaloso e che, di fatto, mira a tenere ostaggio dell’ex presidente del Consorzio Brenta l’intera comunità ed il mondo agricolo ed imprenditoriale. È vergognoso che interessi personali vengano anteposti al bene comune, tanto più nel caso specifico, con le condizioni climatiche e le riserve idriche inadeguate a soddisfare i bisogni delle imprese agricole nell’imminente stagione irrigua. Agricoltori e cittadini si sentono beffati da questo atteggiamento irrispettoso. Ci attendiamo una presa d’atto e di maturità da parte di chi, finora, non ha saputo guardare oltre il proprio orto. Ci vuole serietà e lungimiranza per governare un Consorzio, così come hanno richiesto più sindaci del territorio, fortemente preoccupati del fatto che il tempo passa e viene impedito a chi ne ha le capacità e competenze di portare avanti la gestione dell’Ente. Lasciare le aziende agricole senz’acqua è come lasciare una fabbrica senza energia: non c’è più spazio all’inadeguatezza, anche morale, espressa da certe persone”.