L’attenzione all’ambiente premiata dai mercati e dai consumatori. Coldiretti Veneto: “dai produttori un approccio dinamico che spinge l’export del 12%”. Idee e progetti a confronto nel convegno di Legnaro
I vitigni resistenti occupano in Veneto una superficie di 300 ettari, mentre le 1.450 con i loro 20mila ettari coltivati a vigneti allargano la superficie vocata ai vigneti Sqnpi (sistema di qualità nazionale di produzione integrata), intanto gli ettari con vigne biologiche sono 8mila, il 420% in più rispetto a dieci anni fa. I numeri dunque parlano di 30mila ettari vocati alla viticoltura sostenibile, pari al 30% del settore viticolo veneto. Sono i dati emersi oggi in occasione del convegno organizzato da Coldiretti Veneto a Legnaro (Pd) in Corte Benedettina per fare il punto della situazione dello sviluppo ecocompatibile del settore che da sempre traina l’agroalimentare veneto con numeri in costante crescita.
“I produttori vitivinicoli veneti hanno scelto di mettere in pratica tutte le misure che portano verso una sostenibilità diffusa, così come richiesto dai consumatori, sempre più orientati all’attenzione verso l’ambiente. In questo senso il biologico rappresenta un esempio di sistema produttivo orientato alla sostenibilità, ma oggi anche chi pratica agricoltura tradizionale adotta pratiche sempre più attente a salvaguardare ambiente, paesaggio e consumatori”, ha detto in apertura dei lavori il direttore di Coldiretti Veneto Marina Montedoro. Sull'impegno della Regione del Veneto attraverso la promozione e interventi sul Programma di Sviluppo Rurale ha parlato l'Assessore regionale all'agricoltura Federico Caner che ha precisato l'impegno della Regione rispetto al tema della sostenibilità con finanziamenti finalizzati alla riduzione degli impatti ambientali, in tutti i comparti, quindi anche in quello vitivinicolo.
Denis Pantini di Wine Monitor Nomisma ha fatto presente che proprio in Veneto nel primo semestre 2021, le esportazioni di vino sono cresciute del 12%, sulla spinta di una maggiore richiesta dei vini a marchio di qualità, nonostante si faccia ancora sentire l’effetto Covid. “Lo scenario di mercato – ha aggiunto Pantini – mostra, soprattutto dopo l’avvento della pandemia, una maggior attenzione dei consumatori verso la sostenibilità, ambientale ma anche sociale, che si riflette in richieste specifiche da parte dei distributori e retailer di vino”. Samuele Trestini del Tesaf Università di Padova ha spiegato che è importante riconoscere le istanze della cittadinanza rispetto alla maggiore sostenibilità della viticoltura. Da un'indagine svolta nell'area dell'Alta Marca con un progetto del PSR, emerge che questa consapevolezza c'è nei viticoltori.
In evidenza l' esperienza dell’Alto Adige trattato da Andreas Kofler presidente del Consorzio di Tutela e poi le testimonianze degli imprenditori vitivinicoli con la tavola rotonda moderata da Giancarlo Vettorello. Ospiti con i loro contributi Alessandro Botter di Botter Wine, Cristian Marchesini del Consorzio Valpolicella, Ivo Nardi di Perlage Winery, Wolfgang Raifer della Cantina di Soave, Stefano Righetti di Monteci Viticoltori, Pietro Zambon di Collis Veneto Wine Group e Stefano Zanette per il Consorzio Doc Prosecco. E, a proposito di Prosecco, proprio gli studi di Nomisma confermano che tra l’8 e il 12 per cento dei consumatori di Italia, Usa, Regno Unito, Francia e Cina sono disponibili ad incrementare l’acquisto di prosecco, se certificato e sostenibile.
I singoli produttori, hanno mostrato una capacità notevole di adattarsi al mercato. A seconda delle dimensioni ci sono approcci diversi, soprattutto dinamici dall’adozione di certificazioni riconosciute a livello internazionale fino alla specializzazione in produzioni di “nicchia”, quelle biologiche, che “sulle gambe dei produttori hanno saputo conquistare uno spazio riconoscibile tra i consumatori di tutto il mondo - ha concluso Giorgio Polegato, presidente della Consulta Vino di Coldiretti Veneto - in modo altrettanto trasversale, tutti i protagonisti si pongono il tema della Sostenibilità Sociale ed Economica, per intercettare le richieste più esigenti e sempre più in rapida evoluzione” .