21 giugno 2012 - “Serve il governo del comparto delle energie rinnovabili – lo chiede Coldiretti Veneto che dopo la diffusione selvaggia del fotovoltaico su suolo agricolo lancia l’allarme per la proliferazione dei digestori su tutto il territorio regionale.
Queste realtà erodono intere coltivazioni di mais per sostenere gli impianti che anzichè usare liquami o altri sottoprodotti, impiegano il silomais che è la base della razione alimentare dell’allevamento veneto.
Così da Thiene (Vi) a San Biagio (Tv) e per altri 50 casi a livello regionale gli allevatori delle aree più vocate devono sopportare maggiori costi per nutrire gli animali a causa delle distorsioni create dagli operatori disposti ad affittare terreni a prezzi fuori mercato.
“Per garantire, da un lato, la necessità di progredire nella produzione da queste fonti secondo disposizioni europee e, dall’altro, per salvaguardare le produzioni agricole, il paesaggio, le tradizioni locali, come peraltro stabilito dalle norme nazionali è necessario un piano energetico regionale chiaro – insiste Coldiretti che ricorda che su questa partita, tutti, ad iniziare dagli enti locali, possono contribuire nella consapevolezza che le giuste iniziative vanno attuate, mentre, le pure speculazioni vanno assolutamente respinte.
“Non si tratta quindi di essere o meno a favore delle energie pulite – evidenzia Coldiretti Veneto - ma di assumere responsabilmente il ruolo di amministratori del bene pubblico che hanno a cuore le reali esigenze dei cittadini”.
“I vari ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato hanno fermato la corsa ai pannelli in Pianura Padana, un recente decreto nazionale ha pure tolto gli incentivi al fotovoltaico a terra – conclude l’associazione agricola da sempre in prima linea per la tutela ambientale – ora chiediamo che il legislatore regionale non sia più latitante ed intervenga per porre rimedio alla conquista di campi agricoli da parte di grandi soggetti economici interessati all’installazione di grandi biodigestori che nulla hanno a che fare con l’agricoltura locale”.
A tal proposito Coldiretti ricorda di aver presentato una propria proposta in merito, disattesa dalla politica regionale che ha preferito affidarsi a consulenti industriali per la definizione dello stralcio di Piano agro energetico.
Forse la verità è che per rimediare si deve prima distruggere tutto…