AMBIENTE. I PANNELLI SOLARI SUL 20% DEI TETTI DEI CAPANNONI DISMESSI E SUL 20% DELLE AREE NON AGRICOLE AUMENTANO DI 5 VOLTE L’ATTUALE PRODUZIONE DI ENERGIA DA FOTOVOLTAICO A TERRA
Coldiretti Veneto: “Subito la legge per bloccare progetti come quelli di Loreo e Rovigo”
14 aprile 2021 - E’ possibile raggiungere l’obiettivo sulla produzione di energia da fonti rinnovabili senza utilizzare i terreni agricoli? La risposta di Coldiretti Veneto è assolutamente affermativa. Lo dimostrano i numeri che, più di altri, attestano come sia assolutamente necessario accelerare sul Progetto di Legge numero 41 in discussione in Consiglio regionale, bloccando il consumo del suolo agricolo e investendo invece sui tetti, sulle aree compromesse e sulle strutture dismesse, sulle cave in disuso, senza dimenticare l’importante superficie destinata ad attività produttiva e non utilizzate.
“Se si mettessero i pannelli fotovoltaici sul 20% dei tetti e delle aree di pertinenza degli 11mila capannoni non utilizzati e si coprisse il 20% dei circa 10 mila ettari di aree a destinazione urbanistica non agricola, si produrrebbe una quantità di energia da fonti rinnovabili superiore di 5 volte rispetto a quella che si fa oggi con gli impianti presenti su suolo agricolo. E allora – si chiede Coldiretti Veneto - perché continuare a sacrificare campi coltivati quando ci sono soluzioni alternative? “
“Tutto ciò senza contare il potenziale energetico che potrebbe svilupparsi con l’utilizzo delle cave dismesse – continua Coldiretti Veneto - che solo nel bacino del Piave ammontano a circa 500 ettari! Sarebbe interessante stimare anche quanta energia deriverebbe dalla copertura dei tetti degli edifici pubblici. E’ quindi indispensabile – conclude Coldiretti Veneto - procedere con l’approvazione del Pdl 41 che individua i siti inidonei ad ospitare impianti come quelli di Loreo o come quello che è stato presentato a Rovigo”.