14 giugno 2019 - "Le buone prassi agricole e le regole del buon vicinato rimangono la base di partenza per recuperare un rapporto sociale che nel trevigiano in particolare sembra essere incrinato". Lo ha detto Sandro Cinquetti Direttore U.O.C. del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Ulss2 oggi al convegno all'Istituto Cerletti di Conegliano in provincia di Treviso sull'agricoltura sostenibile salutato dal Prefetto Maria Rosaria Laganà. Prima di entrare nel merito dei primi risultati del dossier promosso dal comitato scientifico guidato da Coldiretti Treviso, il referente della sanità ha evidenziato che le analisi epidemiologiche condotte in tempi recenti sui dati disponibili attestano che, ad oggi, nelle aree della Marca Trevigiana ad alta intensità vitivinicola non registrano elementi di significativa preoccupazione per quanto attiene il possibile impatto dei trattamenti fitosanitari, utilizzati per la gestione della vite, sul profilo di salute della popolazione generale. "Purtroppo - ha continuato Cinquetti - questo contrasta con numerose rappresentazioni critiche inerenti la percezione del rischio, rappresentazioni che occasionalmente hanno assunto il carattere di “allarme sociale”. Ne deriva la necessità di un potenziamento dei processi di mitigazione di impatto, peraltro già ampiamente attivi (vedasi l’abbandono dell’utilizzo del glifosato nelle aree collinari e la sua graduale e costante sostituzione con le lavorazioni meccaniche in pianura). In questo senso - ha continuato - particolare significato assumono certe azioni come la tutela dei siti sensibili come scuole, centri sportivi e cosi via. La diffusione dell'utilizzo di macchine di trattamento a bassa deriva, potenziamento delle informazioni pre‐trattamento, applicazioni del disciplinare 'biologico' e disposizioni di vigilanza in caso di comportamenti inadeguati'.