ALEX VANTINI DELEGATO DEI GIOVANI DI COLDIRETTI VENETO AL CIBUS DI PARMA PER PRESENTARE LA PETIZIONE NAZIONALE PER LA TUTELA DEL SUOLO AGRICOLO
“SI’ ALL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA E ALLA MULTIFUNZIONALITA’ ENERGETICA, NO AI PANNELLI SUI TERRENI FERTILI”
31 Agosto 2021 - “24mila firme di cittadini veneti già consegnate al Consiglio regionale per dire “NO al fotovoltaico a terra” sono l’espressione della volontà di tante famiglie che intendono con noi giovani agricoltori di Coldiretti difendere la bellezza dei territori, la fertilità delle campagne, valorizzando al meglio l’agricoltura”. Sono le parole di Alex Vantini delegato degli imprenditori agricoli under30 che ha portato l’esperienza di Coldiretti Veneto sul tema delle fonti rinnovabili e lo spreco di suolo agricolo. Seduto a a fianco del Presidente di Coldiretti Ettore Prandini, il giovane imprenditore veronese ha partecipato ad un confronto organizzato al Cibus di Parma. Con l’occasione insieme alla collega nazionale Veronica Barbati è stata presentata ai consumatori e visitatori della fiera agroalimentare la petizione che da Nord a Sud d’Italia sta impegnando le nuove generazioni dei campi in una raccolta di adesioni per riconoscere l’importanza di promuovere l’energia pulita, di investire nelle fonti rinnovabili tenendo conto del ruolo fondamentale delle imprese agricole nella produzione di beni e servizi a favore della collettività. “Senza una programmazione territoriale degli impianti fotovoltaici a terra tutto questo verrebbe compromesso – continua Vantini -. Servono strumenti legislativi per identificare le zone idonee ad accogliere i pannelli solari come le aree marginali o dismesse, le strutture non più utilizzate, i tetti, le cave. Il consumo di suolo agricolo destinato al fotovoltaico a terra minaccia il futuro dei giovani agricoltori – insiste Vantini - da imprenditore agricolo e da rappresentante di migliaia di giovani agricoltori veneti che vogliono fare agricoltura, lavorare la terra, allevare animali, curare l’ambiente, fare cibo buono e sano, non posso permettere che il suolo vocato all’agricoltura venga utilizzato in altro modo e sottratto agli agricoltori. “Vogliamo essere protagonisti di progetti di sviluppo sostenibili per la gente e per l’ambiente, non corresponsabili di ulteriore perdita di superficie” – ha concluso Vantini.