COLDIRETTI ROVIGO: CLIMA E CIMICE AZZERANO LA PRODUZIONE DI FRUTTA
Salvan: “Settore ormai a rischio estinzione”
Bollettino disastroso per la frutta in Polesine. Con l'imminente inizio della raccolta delle pere, Coldiretti Rovigo esprime le preoccupazioni per un settore trainante per l'agroalimentare veneto che versa in una stato di crisi strutturale sulla quale occorre intervenire con misure strategiche. Dopo le ingenti perdite causate dalle gelate di aprile - spiega Coldiretti Rovigo - il settore è stato flagellato dalla cimice asiatica. A queste condizioni si sommano le criticità storiche legate al mercato e alle politiche di commercializzazione. Il Mipaaf ha pubblicato in Gazzetta ufficiale un intervento compensativo per i danni alle produzioni vegetali e apistiche a seguito delle gelate del 7 e 8 aprile. Le risorse stanziate, pur apprezzabili, non risultano tuttavia sufficienti rispetto ai danni subiti dai frutticoltori. Sul versante del problema cimice, la vespa samurai sta producendo i suoi effetti di contenimento, ma come per tutti i metodi di lotta biologica serve tempo per vedere i risultati tangibili.
Un tracollo, dunque, già messo in conto con l'avvio dell'annata che dopo la produzione azzerata di albicocche, ciliegie e pesche, prevede già negative anche le prospettive per le pere: la perdita è stimata fino al 90%. Dei circa mille ettari impiegati per la produzione di frutta, in Polesine il primato spetta alla pera; Rovigo è la seconda provincia in Veneto, dopo Verona. Ma la quantità che sarà raccolta sarà drasticamente bassa rispetto all’estensione, la pera polesana nel 2021 sarà un ricordo. La preoccupazione degli agricoltori è talmente alta che sono molti a non sapere se continuare a investire in questo comparto. Segnali preoccupanti anche per il kiwi, la cui raccolta però si terrà il prossimo mese.
“Il timore è che il 2021 sia un’annata troppo difficile per i nostri imprenditori frutticola – commenta il presidente Carlo Salvan - e che dal prossimo anno si ridurranno ancora di più gli ettari investiti per queste colture a favore di altre meno fragili e più redditizie. Per anni la frutticoltura è stato uno dei settori trainanti del Polesine: chiediamo alla Regione e agli altri enti di non lasciare soli i produttori in questa situazione drammatica. Si rende necessario pensare a soluzioni diverse, come Coldiretti lo chiediamo da tempo; la frutticoltura è in pericolo di estinzione e con essa tutta la filiera, vanno quindi messe in campo più risorse e più strumenti per ridare speranza al settore” conclude Salvan.