23 luglio 2019 - L’agropirateria internazionale fattura oltre 100 miliardi di euro utilizzando impropriamente bandiera, parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale. Da non trascurare in particolare il ruolo della criminalità organizzata che a più livelli cerca di impadronirsi del controllo di un volume d’affari impressionante. La Fondazione “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare”, promossa e istituita da Coldiretti da ormai cinque anni, sta operando in un momento in cui nel nostro Paese sta crescendo la consapevolezza che il “made in Italy” agroalimentare si misura ogni giorno con le difficoltà legate alla sua unicità. L’agricoltura e l’alimentare, ricorda Coldiretti, sono infatti considerate aree prioritarie di investimento dalla malavita che ne comprende la strategicità in tempo di crisi perché del cibo, anche nei momenti di difficoltà, nessuno potrà fare a meno, ma soprattutto perché consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la vita quotidiana della persone in termini economici e salutistici. Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare. Il fenomeno dell’italian sounding non risparmia il Veneto, per questo la Regione non è rimasta a guardare ed è passata al contrattacco lavorando ad un dossier tutto regionale i cui risultati saranno presentati DOMANI 24 LUGLIO in un convegno organizzato dalla Fondazione “Osservatorio Agromafie”, con il contributo della Regione Veneto e in collaborazione con la Coldiretti dal titolo “Tutela del Made in”. L’appuntamento è alle 10.30 in Sala Industria nella Camera di Commercio a Verona. L’incontro è anche l’occasione per presentare lo studio che l’Amministrazione regionale ha commissionato sul sistema per avere uno strumento giuridico agile e di pronto intervento per ottenere la rimozione dagli scaffali d’oltre confine di quei prodotti contraffatti, d’imitazione servile, che danneggiano il lavoro onesto di migliaia di agricoltori. Una cosa non facile, che deve muoversi fra la libertà di concorrenza predicata dall’Unione europea, la sovranità degli Stati esteri ed un certo protezionismo di cui godono i produttori esteri. Non di meno, la via è stata trovata, le collaborazioni estere ottenute, le disponibilità comunitarie raccolte. I lavori moderati da Alberto Bertin dell’area legale di Coldiretti prevedono l’introduzione ai lavori di Alex Vantini vice delegato nazionale di Giovani Impresa, l’intervento di Gianaluca Fregolent direttore regionale del Dipartimento Agroambiente, la relazione di Marcello Maria Fracanzani della Corte Suprema di Cassazione e componente il Comitato Scientifico della Fondazione, l’approfondimento dell’esperto in materia Gianna Di Danieli e la testimonianza diretta di Giuseppe Zagaria del Consorzio di Tutela del Grana Padano.