DEBUTTO DEI GIOVANI CASARI DELLA SCUOLA AGRARIA ULTRACENTENARIA DI PADOVA
Tornano i cuochi contadini a Caseus Veneti, la rassegna dei formaggi ormai internazionale in programma a Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Pd) il 5 e 6 ottobre. Il team della cucina a kmzero che fa capo a Diego Scaramuzza, presidente regionale degli agriturismi di Terranostra Campagna Amica, si esibirà ai fornelli nello spazio dedicato alle degustazioni dei piatti della tradizione rurale.
La brigata di cucina è composta dalla casara Giovanna Giuffrida, dal malgaro bellunese Marco Vuerich, dall’agricoltrice bio Michela Cariolaro, dall’operatore agrituristico Oscar Fiorese, dalla produttrice agricola Susanna Miola.
Tra le sorprese di questa edizione anche il debutto dei giovani allievi del laboratorio lattiero caseario dell’Istituto Superiore Duca degli Abruzzi di Padova, tra le più antiche scuole di agraria che compie 150 anni di attività nel settore dell’istruzione.
Il menù sarà servito durante gli appuntamenti organizzati nell’arco delle due giornate. Tutte le ricette e la preparazione rigorosamente in diretta saranno commentate dalla giornalista Cristiana Sparvoli che racconterà anche aneddoti legati alla storia personale e professionale dei protagonisti.
Per assaggiare il meglio della tipicità veneta, abbinata al territorio, alla stagionalità delle produzioni e soprattutto con i vini locali, i cittadini potranno prenotarsi all’info point della manifestazione.
Le proposte da scegliere elencate nella carta spaziano dagli antipasti, primi e secondi, compreso il dessert: zucca farcita ai formaggi di alpeggio vicentini, gnocchetti di ricotta con frutta secca, tavolozza d’autunno, chips di polenta e burro di alta montagna, crostino delle Dolomiti, orzotto mantecato con taleggio e fichi, dolce ai frutti perduti.
“Gli ingredienti impiegati sono espressione della distintività territoriale e l’affermazione della abilità culinaria maturata durante i corsi dell’Accademia Nazionale –ricorda Diego Scaramuzza di Terrranostra Campagna Amica– in questo caso gli imprenditori agricoli che coltivano e allevano sono custodi della biodiversità ed ambasciatori del patrimonio agroalimentare regionale”.