19 maggio 2019 - Il tempo capriccioso di questo periodo continua a segnare le campagne. I fiumi sono ingrossati, i laghi pure. L’anomalia climatica – ricorda Coldiretti - ha colpito in un momento particolarmente delicato per l’agricoltura con le semine, le verdure e gli ortaggi in campo e le piante che iniziano a fare i primi frutti. A macchia di leopardo lungo tutta la Penisola – precisa Coldiretti - si è verificata una vera strage per verdure, cereali, girasole e frutta con danni a vigneti, agrumeti, oliveti e ciliegi, ma anche alle infrastrutture, dalle stalle scoperchiate alle strade rurali franate, senza dimenticare le serre distrutte con danni superiori ai 10 milioni di euro.
In Veneto, si registrano ritardi vegetativi, sospensioni delle fasi operative agronomiche e si rilevano segnalazioni un po' ovunque di problemi alle colture a causa del maltempo. E' il caso del fieno maggengo, risultato del primo sfalcio dei prati polifiti in programma solitamente a fine aprile fino a metà maggio ed essiccato successivamente al sole. Quest’anno con le continue piogge il raccolto è andato perso e quel che si potrà salvare non sarà di certo d'alta qualità. Gran parte delle aziende zootecniche interessate da questa prassi, secondo il calendario normale procedono poi con la semina il mais. Ebbene la stagione non aspetta, e l'ipotesi è che dopo anche la possibilità di recuperare con il granoturco sfumi. L’eccezionalità degli eventi atmosferici – ammette Coldiretti – è ormai la norma, tanto da aver condizionato nell’ultimo decennio la redditività del settore agricolo, con perdite dovute a calamità naturali che hanno assunto un carattere ricorrente e imprevedibile. Gli agricoltori, da sempre preparati a fare i conti con il meteo, sono le prime sentinelle, ormai, di un equilibrio ormai compromesso.