PESCA: UN TAVOLO TRA COLDIRETTI E MIPAAF
La delegazione veneta di Coldiretti e Impresapesca a Roma
18 febbraio 2022 - La pesca veneta all’attenzione del Governo. Coldiretti Impresapesca Veneto ha incontrato il Sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali Senatore Francesco Battistoni e la dirigenza del Mipaaf a Roma per discutere le problematiche del settore. Oltre al presidente nazionale Ettore Prandini che si è sempre dimostrato vicino ai temi degli operatori della pesca e dell’acquacoltura presente con il capo area legislativo e affari istituzionali Raffaele Borriello, la delegazione veneta era guidata dal direttore regionale Marina Montedoro, i due direttori delle Coldiretti interessate dal settore Silvio Parizzi per Rovigo e Giovanni Pasquali per Venezia e il responsabile Impresapesca per Coldiretti Veneto Alessandro Faccioli. Allo stesso tavolo anche Riccardo Rigillo, Direttore Generale della pesca marittima e dell’acquacoltura nell’ambito del Mipaaf. Sulla pesca veneta gravano non solo gli effetti generali provocati dalla pandemia – ha detto Marina Montedoro direttore di Coldiretti Veneto – ma anche l’esclusione degli ammortizzatori sociali previsti dalla Legge di Bilancio 2022 ed uno stato di crisi legato al rincaro del gasolio a cui si aggiungono problematiche tipiche della territorialità regionale come la manutenzione delle lagune, l’interramento delle bocche per l’uscita dei mezzi e il ritardo del completamento dei porti. Criticità – ha continuato Montedoro - poste all’attenzione del Sottosegretario affinchè si intervenga in tempi brevi per non compromettere un’attività che dà occupazione a 2500 addetti tra mare e lagune, e un ambiente unico nel suo genere per la sua biodiversità”.
“La manutenzione delle lagune e dei porti è un argomento particolarmente sentito da sempre – hanno aggiunto i direttori delle province interessate Pasquali e Parizzi ed il responsabile Impresapesca Faccioli - L’interruzione dei finanziamenti e degli interventi hanno portato inevitabilmente al soffocamento delle lagune e al conseguente calo di produzione. Le lagune però non sono ambienti statici; essendo ‘a valle’ subiscono i problemi che partono ‘a monte’. La gestione delle acque va trattata nel complesso, in funzione di tutto il percorso e l’agricoltura non è la sola a dover investire. Le lagune non sono solo un luogo di lavoro, ma molto di più a partire da un paesaggio che è un vero e proprio habitat naturale strategico anche da un punti di vista turistico. Politiche di progettazione e strutturali, avranno una ricaduta sull’intero sistema economico”.