22 Marzo 2021
COVID: COLDIRETTI, STOP ASSEMBRAMENTI NEI 303 BORGHI VENETI. IL PIANO DI FRANCESCHINI GUARDA ANCHE AL RECUPERO DEGLI EDIFICI RURALI. RILANCIO DI OLTRE 600 MALGHE

COVID: COLDIRETTI, STOP ASSEMBRAMENTI NEI 303  BORGHI VENETI

BENE PIANO MINISTRO FRANCESCHINI PER ITALIA POST COVID. RISORSE PER IL RECUPERO DEGLI EDIFICI RURALI

 

22 marzo 2021 - Vacanze post Covid nei 303 borghi del Veneto che rappresentano il 52,7% della totalità dei paesi del territorio regionale. Per sfuggire al sovraffollamento - commenta Coldiretti Veneto - tornano protagonisti  quei luoghi, anche marginali, dove si nasconde l’arte minore, un paesaggio unico dall’aspetto rurale e poco urbanizzato. Realtà che, oltretutto, danno produzioni di nicchia e tipicità blasonate. Con 1,65 miliardi di euro previsti nel piano del Ministro della Cultura Dario Franceschini per il rilancio di paesi abbandonati si inizia a programmare l’Italia del dopo pandemia – ha commentato il presidente nazionale Ettore Prandini. Positive le ricadute anche sul territorio regionale – sostiene Coldiretti Veneto –  compreso lo stanziamento di 650 milioni per il recupero degli edifici rurali su territorio nazionale che potrebbe salvare l’immenso patrimonio edilizio rurale di circa 673 malghe che custodiscono l’architettura contadina dando forma al paesaggio come espressione dell’identità dei luoghi in una relazione di integrazione tra i sistemi produttivi locali e la conservazione della biodiversità agricola. Dall’Altopiano di Asiago fino alle Dolomiti, passando per la comunità montana della Lessinia, la Pedemontana e le Prealpi Trevigiane il presidio degli agricoltori permette di promuovere nuovi flussi turistici come coesione tra città e campagna in una logica di nuove geografie territoriali. A garantire l’ospitalità nei piccoli centri è soprattutto – rileva Coldiretti Veneto  - una rete composta di oltre mille strutture agrituristiche spesso situate in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto: e qui- dice Coldiretti Veneto – che diventa più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza applicate con protocolli aziendali condivisi con le autorità preposte. Con la grande spinta verso lo smart working, il distanziamento e le limitazioni agli spostamenti – sottolinea la Coldiretti – l’emergenza ha stravolto le abitudini sociali e lavorative degli italiani che sono tornati a guardare l’ambiente fuori dalle città non solo come meta per gite fuori porta ma come scelta di vita dove godere di spazi abitativi più ampi con una maggiore sensazione benessere tanto che il mercato immobiliare delle case in zone rurali o in piccoli borghi – evidenzia Coldiretti - registra aumenti anche del 29% sui siti specializzati. Un fenomeno favorito anche – sottolinea Coldiretti – dalla diffusione capillare dei piccoli comuni che incrementa la capacità di offrire un patrimonio naturale, paesaggistico, culturale e artistico senza eguali.  In Italia i centri sotto i 5mila abitanti sono, infatti, 5.498, quasi il 70% del totale, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, ospitano il 16,5% della popolazione nazionale ma rappresentando il 54% dell’intera superficie italiana hanno anche ampi margini di accoglienza residenziale in un paesaggio fortemente segnato – spiega la Coldiretti – dalle produzioni agricole, dalle dolci colline pettinate dai vigneti agli ulivi secolari, dai casali in pianura alle malghe di montagna, dai verdi pascoli ai terrazzamenti fioriti, che contrastano il degrado ed il dissesto idrogeologico. Una occasione anche per alleggerire la pressione demografica sui grandi centri urbani senza un ulteriore consumo di suolo e il rischio di cementificazione in un territorio già fragile. E’ chiaro che in questa ottica – continua Coldiretti – è necessario colmare i ritardi nell’espansione della banda larga nelle zone interne e montane visto che solo il 76 % delle famiglie italiane dispone di un accesso internet e appena il 75 % ha una connessione a banda larga ma la situazione peggiora notevolmente nelle aree rurali con appena il 68% dei cittadini che dispone di connessione a banda larga nei comuni con meno di duemila abitanti, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi al 2019.

 

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