26 giugno 2018 - Con la possibilità di cacciare il cinghiale in Lessinia e nel nord veronese prosegue il piano triennale di controllo della fauna selvatica approvato in Veneto già da un anno e che prevede l’esercizio venatorio anche al di fuori dei periodo consentito. Secondo Coldiretti Veneto si tratta di una visione politica lungimirante a cui molte regione si stanno via via allineando. Anche gli agricoltori con licenza potranno cooperare nel prelievo di capi fino ad un massimo 800 esemplari fino al termine dell'anno. L'esasperazione con cui gli imprenditori continuano a subire danni da questi selvatici ha raggiunto livelli notevoli - spiega Martino Cerantola presidente regionale - da tempo insistiamo con protocolli soluzioni e interventi legislativi per contenere il proliferare della specie responsabili di incidenti sulle strade, disastri geogologici e mutazione del paesaggio. Il nostro è un contributo convinto per l'equilibrio ambientale. Le finalità del piano sperimentale di prelievo venatorio e di quello triennale di controllo coincidono con le nostre: riportare le popolazioni dei suidi a livelli sostenibili e compatibili con l’ecosistema".