18 novembre 2015 - Il bosco si rigenera se a prendersene cura è l’uomo: non è una massima, ma semplicemente un dato di fatto, se si considera che le foreste delle montagne venete avanzano sempre più sui prati e pascoli causa l’abbondono delle aree montane. Coldiretti stima che la superficie forestale nazionale di quasi 11 milioni di ettari abbia registrato un aumento di oltre 600 mila ettari rispetto a 9 anni fa. In Veneto sono 414 mila gli ettari censiti per un incremento pari a 25 mila.
“Il potenziale economico dei nostri boschi – spiega Martino Cerantola presidente di Coldiretti Veneto - rimane ancora inespresso e il mercato del legno mostra una crescente dipendenza dall’estero perché l’offerta italiana di legname risulta insufficiente anche a soddisfare la domanda delle industrie di trasformazione che sono dipendenti dall’estero per oltre il 70 % del materiale utilizzato”. Secondo Coldiretti vale la pena riflettere sul fatto che oltre l’86,6% della superficie boschiva nazionale è sottoposta a forme di vincolo idrogeologico, ma solo il 15,7% dei boschi italiani (1,3 milioni di ettari) è soggetto ad una pianificazione di dettaglio, strumento fondamentale per garantire l’offerta di servizi ecosistemici in equilibrio con quella di prodotti commerciali come il legname ad uso industriale e la legna da ardere.
Servono, dunque, scelte di gestione economica delle risorse che devono contemporaneamente riuscire a garantire l’approvvigionamento di materie prime per l’industria del legname, lo sviluppo socio-economico delle popolazioni locali, la conservazione degli ecosistemi e il loro stato di salute e non ultima, anche la loro fruibilità turistica. Sono questi i temi che saranno trattati durante l’incontro di Venerdì, 20 Novembre sul Pian del Cansiglio in Casa Vallorch con inizio alle ore 10.00. Il convegno organizzato da Coldiretti Veneto affronta anche la delicata questione della filiera bosco-legno-energia e gli interventi di presidio ambientale che coinvolgono sempre più imprese agricole per la loro presenza soprattutto nelle aree marginali.
Per ridare equilibrio ad un fenomeno che si è andato via via affermando occorre insistere sulla valorizzazione delle attività di mantenimento degli alberi rivalutando anche antiche professioni come i “boscaioli”. In Veneto le imprese agroforestali impegnate nel settore sono quasi 350 e danno lavoro a un migliaio di addetti concentrati nelle province di Belluno, Vicenza, Verona e Treviso. Un segmento di attività importante a cui Coldiretti dedica attenzione operando in accordo con Federforeste nell’obiettivo di arrivare ad un consumo di legna a kmzero per arredo urbano, quello privato e sistemi di riscaldamento. In questa direzione va anche il Programma di Sviluppo Rurale che destina investimenti per 70 milioni di euro rivalutando la figura dell’imprenditore agricolo forestale. Dopo i saluti del presidente regionale Martino Cerantola seguiranno le relazioni di Giustino Mezzalina per Veneto Agricoltura, Maurizio Dissegna direttore programmazione silvopastorale della Regione, Ezio Busetto presidende rete scuole di agricoltura del triveneto, Pietro Torchio direttore di Federforeste insieme al legale Osvaldo Lucciarini, Stefano Lorenzi segretario delle Regole d’Ampezzo e Carlos Zanon presidente Regola Monte Salatis, Silvano Dal Paos Presidente di Coldiretti Belluno e Gabriele Calliari membro di giunta Coldiretti nazionale. I lavori saranno moderati da Pietro Piccioni direttore di Coldiretti Veneto.
18 Novembre 2015
La filiera bosco-legno-energia al centro dell’incontro di Coldiretti Veneto