25 novembre 2013 - Il “km zero” arruola il primo hotel e dopo l’osteria, la cichetteria, un bar e varie trattorie Venezia si aggiudica anche un albergo con annesso ristorante. Si tratta del park hotel “Ai Pini” di Mestre che proprio oggi è entrato ufficialmente nel circuito dei locali che danno priorità al risparmio energetico, alla stagionalità nei menù e alla tutela ambientale. Sale, dunque, sul podio la provincia veneziana per il numero degli aderenti alla rete di qualità promossa da Coldiretti Veneto. Quella dei titolari Giovanni Battista Baldo e Roberta Ferrari è una scelta convinta premiata dalla selezione della commissione istituita con la legge regionale 3/2010 norma unica in Italia che incentiva il consumo dei prodotti tipici, per molti versi antesignana del successivo sviluppo in sede comunitaria dei concetti di filiera corta, motivo di orgoglio per il Veneto e purtroppo ancora senza circolare applicativa nonostante il territorio reclami sempre più mercatini, mense collettive, botteghe “doc”. “Che la ristorazione privata risponda con entusiasmo – sottolinea Coldiretti - significa che l’interesse per uno stile di vita a kmzero è sempre attuale e che, nonostante i limiti burocratici, il modello in questione non perde il suo appeal”.
A testimonianza dell’impegno preso, lo chef Alessandro Lucato, giovane fuori classe della cucina tradizionale, ha imbandito la tavola con i piatti regolarmente serviti secondo quanto prodotto dalle campagne vicine precisando che: “la pratica del kmzero comincia di prima mattina con una ricca colazione per gli ospiti che prevede anche lo “sbattutino” su richiesta”. Usanza dal sapore nostalgico ma che ben si combina con le esigenze caloriche dei clienti che spesso soggiornano qui per poi scarpinare un giorno intero tra ponti e isole veneziane. Nella variante col marsala o con l’aggiunta di latte caldo si tratta di una riscoperta della storia contadina assopita nei ricordi e che intercetta il gusto anche dei turisti stranieri che possono comunque gustare frollini alla zucca, biscotti ripieni di marmellata di cachi, torta di mele e crostate.
A seguire sono state illustrate le pietanze nella carta delle offerte per il pranzo e la cena dal primo di tagliatelle verdi agli spinaci con rosmarino e gamberi, creme di ortaggi e legumi, gnocchi di patate con vari sughi, mix di formaggi del caseificio di Roncade, insaccati, secondi di carne o pesce fino ai dessert casarecci come i pasticcini al vino novello della Tenuta Sant’Antonio che con la gamma di vini trevigiani è decisamente protagonista della fornita cantina.